Nella via

Indovinello
E venne a mettere il suo nella mia

Lo chiamo mentre passa nella via
e viene a mettere il suo nella mia.
– Lascialo stare, aspetta…
Ma lui lo toglie e in fretta
ritorna a offrirlo a tutte nella via.

(Giovanni Mascia)

Nota Bene.
Giovanni Mascia ha calato in un limerick un indovinello paesano dal tipico doppiosenso. I versi, solo in apparenza piccanti, descrivono una pratica un tempo largamente diffusa dalle nostre parti. Per non facilitare la soluzione abbiamo inserito solo in un secondo momento la miniatura
ad hoc
. All’amico e all’amica che per primi hanno annotato in calce la soluzione esatta, è stato inviato il libro di Giovanni Mascia che illustra una tradizione ormai scomparsa: Le tenebre nel Molise. Liturgia, lessico e folclore di un antico rituale di Pasqua, Palladino editore, Campobasso 2001.
Cordiali saluti

PS
La soluzione e i nomi dei vincitori sono annotati nel commento # n. 47

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59 commenti su “Nella via

  1. Torrisi il said:

    Vedo che sono il primo a inaugurare il post, ma non credo che la mia origine molisana, anche per la non giovane età, mi aiuta molto. Ci provo lo stesso, ipotizzando un vecchio rituale di fidanzamento, che assolutamente non saprei precisare.

    Resto comunque in attesa

    Luca

  2. GiMascia il said:

    Grazie Paesanino, per la sorpresa. Sì sorpresa, perché m’ero francamene dimenticato di questa proposta avanzata qualche mese addietro.

    Giovanni

  3. francifra il said:

    secondo me riguarda la tradizione di una persona che offre un dolce o un uovo passando di casa in casa..

    mia nonna è abruzzese, ma proprio non so!!

  4. Paesanino il said:

    No, francifra, non riguarda una tradizione locale. Se così fosse, potrebbero indovinarlo solo i paesani…

  5. poetando il said:

    ti ringrazio carissimo Paesanino dell’invito.

    Penso che possa essere il venditore di latte. Un tempo passava per le strade (qui in Puglia come in altre parti) vendendo il latte di capra o di pecora mungendolo lì per lì.

  6. alidivetro il said:

    E se fosse un cane? Peccato devo andare

    intanto ci penso ancora

    a presto

    Patty

  7. Paesanino il said:

    Diciamo che con una risposta ci siamo andati vicini…: fuocherello! Però bisognerebbe anche motivarle, poche parole, almeno come Poetando, che parla di venditore di latte. Per esempio l’arrotino o il venditore di pane, dice Lavelle. O lo stagnaro, Gliorti. O il cane, Alidivetro. O un anello, Stellina. Così gli altri… Sì, ma perché?

    Un caro saluto

  8. monicaira il said:

    Effettivamente potrebbe essere lo stagnaio che offriva la riparazione delle pentole con lo stagno (che quindi metteva in quella mia – di pentola) ed io dicevo “aspetta, lascialo stare” nel senso di metterne di più, in maggior quantità, ma lui appena riparata tornava ad offrirlo (lo stagno) nella via alle altre casalinghe.

  9. Gliorti il said:

    …lo stagnaro…e monicaria ha motivato benissimo.

    (mi sa che dovrete spedirne due, di libri!)

  10. bucciadimela il said:

    Grazie per l’invito, in effetti avevo letto il post già stamattina e mi ci sto ancora rompendo la testa. Si tratta di un oggetto dal nome maschile che viene momentaneamente messo in un altro oggetto di nome femminile. Ho pensato a un uovo e una cesta, al latte e a una brocca, cose così che hanno già azzardato altri. O un piede in una scarpa? Boh. Eppure la soluzione sono sicura che sarà semplice e ci farà sorridere.

    Però, perché non rendere noti gli estremi del libro in palio, in modo che chiunque possa procurarselo? Io sarei interessata.

  11. GiMascia il said:

    Mi dispiace, Monicaira e Gliorti.

    “Lascialo stare, aspetta” non significa affatto “mettine di più, in maggiore quantità”, ma significa “lascialo stare, aspetta”.

    Ciao

    Giovanni

  12. GiMascia il said:

    Bucciadimele, hai ragione. Questi gli estremi del libro:

    Giovanni Mascia, Le tenebre nel Molise. Liturgia, lessico e folclore di un antico rituale di Pasqua, Palladino Editore, Campobasso, 2001.

    Pagg. 125 (15×21 cm)

    ISBN – 88-8460-007-3

    €10,33

  13. ilreporter il said:

    non ne ho la più pallida idea, anche se (non avendo carattere troppo paesano escluderei “nella mia ombrella”)

    p.s.: trovo divertente la disquisizione intorno alla maggior quantità e alla durata. chi vincera?…

    saluti

  14. lucavirgili il said:

    non saprei rispondere…ragionando può essere un mestiere antico disperso, ma non mi viene in mente niente altro che lo stagnaro che ripara le pentole e dopo l’applicazione ne raschia il superfluo e poi per strada torna ad offrire la prestazione di riparazione per le altre pentole….bò

  15. Gliorti il said:

    Se bisogna seguire alla lettera i versi, di sicuro si tratta di un “coso” che va messo in una “cosa” per poi toglierlo via, una cosa che si intinge, per poi tirarlo via, tutto intero…

  16. figliodifornaio il said:

    L’anello .

    Potrebbe essere un giovane che offre il suo anello che lascia nella mano di lei ma essendo un “dongiovanni” ama donarlo anche alle altre della via.

  17. Paesanino il said:

    Certo che bisogna seguire alla lettera i versi. L’indovinello consiste appunto in questo, che da una serie di indizi si arrivi a una soluzione che li giustifichi (scartando la soluzione apparente, in questo caso l’incontro amoroso più o meno avventizio e più o meno fugace).

    Belle cose

  18. alidivetro il said:

    Eccomi qui…

    ho pensato al cane nella via, che risponde al richiamo e mette il muso nella mano in attesa di estranee coccole,

    ma arriva il vero padrone che lo toglie in fretta per venderlo come compagnia a vecchie donzelle.

    Poi torno

    Piovosi saluti

    Patty

  19. bartolomeoviana il said:

    l’aquaiolo che portava l’acqua del suo secchio nella uhm… tinozza? brocca? delle paesane…

    non mi convince del tutto però come spiegazione

  20. lavelle il said:

    ha forse ragione chi ha detto spazzacamino? ” viene a mettere il suo nella mia”. Lo spazzacamino va da chi lo chiama e mette lo scopino su per la cappa, ma poi lo toglie per andare da un’altra parte.

    Spero di avere presto la soluzione…mi sto scervellando

  21. blogadami il said:

    Il figlio.

    Lo chiamo mentre passa nella via, gli faccio vedere l’infornata di biscotti, e lui mette la mano nell’infornata e ne prende un po’.

    Lascialo stare, aspetta.

    Poi corre in strada dove ci sono gli amici e li offre a tutti per fare merenda.

  22. Paesanino il said:

    Qualcuno ci si è avvicinato ancora, però:

    – Bartolomeooviana: se la spiegazione dell’acquaiolo non convince nemmeno te…

    blogadami: molto suggestiva la tua idea ma “lascialo stare, aspetta” non si accorda con l’infornata che è femmina.

    Patty: suggestiva anche la tua, ma del tutto arbitraria l’ipotesi di vendere il cane, non ti pare?

    Lavelle: ma perché lo spazzacamino dovrebbe lasciare stare lo scopino nella cappa e aspettare?

    Figlio di fornaio: l’anello da donare a più donne diverse e a dopo pochi istanti l’una dall’altra, francamente mi sembra troppo… E poi l’anello (il suo) si mette nel (mio) dito, non si mette nella (mia)…

  23. jorma il said:

    Un volatile, ipotizzo una colomba visto che si tratta di una tradizione pasquale.

    La colomba viene chiamata dagli astanti che offrono nel cibo (riso?) nella mano. Quindi lei mette il suo becco nella mano (mette il suo nella mia).

    La colomba mangia e poi va verso altre mani.

  24. artemidoro il said:

    Che sia il venditore di vino (o di olio?)

    viene a mettere il suo (imbuto) nella mia (bottiglia).Lascialo stare, aspetta (è relativo al riempimento della bottiglia,….aspetta, affinchè sia TUTTA piena). Ma lui. lo toglie (l’imbuto)e continua a venderlo a tutte. Il vino potrebbe essere anche olio, non cambia la costruzione.

    Saluti

    qui il cervello già fuma

    e la cosa mi consuma

  25. lavelle il said:

    distribuisce il ghiaccio

    lo mette nella brocca (nella mia)

    “Lascialo un po’ che l’acqua si rinfreschi”, ma lui lo toglie e in fretta prima che si sciolga lo offre alle altre.

    Basta…ci rinuncio

    ciao

  26. bartolomeoviana il said:

    il contadino passando lungo il solco mette il seme nella terra. al momento del raccolto toglie ciò che è nato e già si prepara e ripetere l’operazione

  27. Algonuevo il said:

    oh, io fronte a cotanta tempesta di cervelli mi sento in difficoltà…

    vediamo: perchè dovrebbe essere un mestiere quando paesanino dice “una pratica”: magari è un pettegolo che offre l’orecchio a tutte per la via…(le maintunate molisane…)

    pero’ non credo che sia una pratica che non esiste più 😉

  28. artemidoro il said:

    Un’altra soluzione in linea di massima “coerente” con i postulati potrebbe essere un sacerdote offre una ” benedizione”… viene chiamato mentre passa per la via…. e viene a mettere il suo(Crocifisso o un strumento-simbolo per la benedizione) nella mia ….potrebbe essere la mano…(il punto qui è un po’ “debole”) gli altri versi non hanno bisogno di chiarimenti in quanto non sono in contraddizione

  29. StregaDiCarta il said:

    mah proprio non saprei, con gli indovinelli sono imbranata.

    Mi arrendo 🙂

    La più probabile sembra il venditore d’olio…

    Che tormento la curiosità…

  30. Frank57 il said:

    Non credo che sia questa l’ora più adatta per provare a risolvere l’enigma, però è senza dubbio rigenerante passare di qui e trovare un’aria non mefitica, dove aleggiano insulti e maleducazione, prepotenza e stupidità. Per fortuna è solo questione di pochissimi giorni. Vorrei tornare alla vita civile, un po’ serena possibilmente.

    Ciao Paesanino e grazie per l’invito e l’attenzione.

  31. vera.stazioncina il said:

    non è facile..non saprei proprio..

    è uno stampo per dolci?

    un sorriso

    veradafne

  32. anonimo il said:

    Bungiorno! E’ per caso qualcuno che ha a che vedere con il fatto che una volta non c’era la luce pubblica e si dovevano usare altri metodi??? Quindi la persona addetta a questo compito passava per le strade riempiendo le lanterne di olio…ma non sono PER NIENTE sicura!!!Cinzia

  33. anonimo il said:

    Pensavo d’essere bravo

    ma indovina indovinello

    non mi vesto, non mi lavo

    e inutilmente mi scervello.

    Paesanino e caro Mascia

    da brave persone,

    toglietemi l’ambascia,

    datemi la soluzione!

    L’altropoeta

  34. alidivetro il said:

    Un libro con frasi augurali dedicate alla festività Pasquale

    ( lo mette nella mia mano e lo toglie prima che io abbia finito di scrivere)

    Patty ancora

  35. anonimo il said:

    Caro Paesanino,

    io non ci ho provato proprio perchè non ne avevo proprio idea.

    Spero si sveli presto il mistero.

    Saluti

    Giancarlo

  36. StregaDiCarta il said:

    potrebbe essere il venditore d’olio, che passa di casa in casa, mette il suo imbuto nella bottiglia, versa una certa quantità d’olio, la donna gli chiede di lasciare l’imbuto nella bottiglia ancora un attimo perchè tutto l’olio pagato si versi nella bottiglia, ma lui lo toglie e torna al suo lavoro nella via.

    🙂

  37. anonimo il said:

    Stregadicarta mi pare abbia vuto un’ottima idea..olio e stoppino…

    un sorriso

    veradafne

  38. Paesanino il said:

    Con gran soddisfazione, anche per la simpatica partecipazione di tanti amici, verifico che l’indovinello è stato risolto. Il primo a proporre la soluzione (al 50%, in verità) è stato Artemidoro (#32) che ha testualmente annotato:

    “Che sia il venditore di vino (o di olio?) viene a mettere il suo (imbuto) nella mia (bottiglia). Lascialo stare, aspetta (è relativo al riempimento della bottiglia,….aspetta, affinchè sia TUTTA piena). Ma lui. lo toglie (l’imbuto) e continua a venderlo a tutte.

    Ma chi, seguendo l’indicazione di Artemidoro, ha centrato in pieno l’obiettivo è stata StregaDiCarta (sicuramente facendo anche uso di poteri magici, visto il nome). Prima (#37), ha ipotizzato che potesse trattarsi di un venditore d’olio. E poi (#45), ha spiegato il suo pensiero.

    In realtà si tratta proprio di un venditore d’olio (e non di un venditore di vino o di acqua o di latte, come altri hanno proposto), perché soltanto l’olio che è un liquido viscoso giustifica l’invito rivolto dalla massaia al venditore di lasciare scolare ancora un poco l’imbuto (“lascialo stare, aspetta). E soltanto l’olio giustifica la fretta del venditore a togliere l’imbuto, al fine di disputarsi l’uno e l’altra – in tempi di ristrettezze, com’era nel passato – le gocce rimaste attaccate all’imbuto. Non a caso si dice che l’olio è “mariuolo”.

    Stando così le cose, sono lieto di invitare Artemidoro e StregaDiCarta (vincitori ex aequo) a farci pervenire il loro indirizzo per permettere a Giovanni Mascia, che ha proposto l’indovinello con relativa spiegazione della soluzione, di inviare loro le copie del libro che ha messo in palio.

    Grazie di cuore a tutti

    (e alla prossima!)

    Paesanino

  39. bucciadimela il said:

    Argh, giusto: una casalinga come me doveva arrivarci. Mi sono divertita lo stesso, complimenti ai vincitori e la prossima volta mi impegnerò di più.

  40. artemidoro il said:

    Ho partecipato non per spirito di competizione ma per gioco e diletto ed il premio è già stato stare nella piccola comunità di pensiero qui riunita.Quindi desidero che la copia del bel libro di Giovanni Mascia che gentilmente mi è stata assegnata sia inviata a bucciadimela (la invito a mandarti l’indirizzo per la spedizione)che,per prima a manifestato interesse per l’argomento e che mi ha permesso attraverso la tua segnalazione del libro, di conoscere l’interessante sito dell’Editore.

    Un caro saluto a tutti

  41. GiMascia il said:

    Con piacere rivolgo anch’io i ringraziamenti a tutti gli amici. Con l’occasione preciso i termini dell’indovinello originale, che dipinge in modo arguto la scenetta tipica della donna, che si fa sull’uscio e chiama il venditore ambulante per invitarlo a versargli una misura d’olio nella bottiglia, senza togliere l’imbuto prima che sia colata l’ultima goccia:

    Passe quille e i’ u chiame

    mìtt’u tj déndr’a mè;

    quill’u vò levà

    e i’ ci’u vuglie fa sta.

    Invierò con piacere i libri a StregaDiCarta e a Bucciadimele (attendo l’indirizzo). Mi sarebbe piaciuto inviarne anche agli altri amici, ma purtroppo non ne ho a disposizione…

    Cari saluti

    Giovanni

  42. poetando il said:

    E’ stato un piacere partecipare.

    Grazie a te Paesanino!

    Alla prossima.

    Con simpatia

  43. AbigailGilmore il said:

    Che bello paesanino, giovanni and co.! Ci si diverte sempre qui 🙂 un bacio e un sorriso, come dice sempre Veradafne!

    Ciao, Abigail

  44. francifra il said:

    ah cavoli… però era difficile!!! complimenti ai due, la prossima volta ci metterò più ingegno.

    Bacibà a tutti

  45. BibliotecadeBabel il said:

    Sono molto contenta per gli amici vincitori, e per lo spirito che ha animato la sequenza di commenti. Mi dispiace, invece, caro Paesanino, di non aver risposto in tempo al tuo invito gentile. Purtroppo ieri è stata una giornata negativa e quasi del tutto lontana dal PC, ed oggi sono venuta direttamente qui per vedere com’era andata, ma sono in condizioni pietose causa malanni stagionali.

    Ciò non mi impedisce di continuare a seguire te e i tuoi amici, e a maturare buoni propositi imminenti. La Pasqua si avvicina.

    Un caro saluto a tutti.

    Stefania

  46. anonimo il said:

    Mi dispiace essere arrivato in ritardo….., comunque non avrei indovinato.

    Incredibile la partecipazione.

    Complimenti e saluti ad entrambi.

    Peppe

  47. bandierabianca il said:

    ciao paesanino

    sono contento che vi siate divertiti 🙂

    è stato molto carino come passatempo, istruttivo anche

    un caro abbraccio e a presto

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