Le lucciole

tutte la terre relucecheiave / e me sembrave pur'esse nu ciele

Con le stelle, i lampioni fosforescenti hanno inghiottito  anche le misteriosi annunciatrici e vestali del mese di giuno, le lucciole. Le "lucecabelle" di Eugenio Cirese, che le dice stelle della terra:

– Lùceca, lùceca, lucecabella…
tutte la terre relucecheiave
e me sembrave pur’essa nu ciele…
 Tutte ru ciele
ze ne calave dentre a ru ciardine.

Non ci sono più lucciole, secondo la gente. Forse, meno drammaticamente, è vero solo che le lucciole non si vedono più. Di sicuro non danno più loro la caccia i bambini. Non si sentono più risuonare le canzoncini ammaliatrici, come questa di Fossalto:

Lucecabella viene qua
ca te voglio maretà;
te voglio dà nu belle marite,
rusce, bianche e culurite.

O come questa di Montagano, truculenta e gentile allo stesso tempo:

Lùcina e cappella,
zzoppa lu nase ‘n terra,
anna che me
ca te facce na bella gunnella
chiena de nocche e zacarelle.

O come quest’altra, pure di Montagano, che esibisce la grazia tipica del non-sense:

Lùcine calla calla,
mitte la sella a lu cavalle;
e nen ce la mitte no,
àcule, spìngole e pimmadò,
(aghi, spille e pomodori).

Le lucciole non vengono più esibite come trofei di luce. I bambini non ne fanno più strisce fosforescenti (il cinema!), sulle pietre o sulle fronti delle persone compiacenti. Né le nascondono trepidi in attesa dell’evento magico notturno, cui fa riferimento Nicola Iacobacci:

Che posso dirti se credi al miracolo
di lucciole mutate in perle
sotto il mortaio capovolto, all’aurora…

Si fanno sempre più rari i depositari di questa fede. L’inquinamento luminoso denunciato dagli astrofisici rende ancor più pungente e ormai disperato il rimpianto di Cirese:

Putesse aresentì da ‘n copp’all’ara
de chella ninnanonna lu resuone:
– Duorme bellezza mé’, duorme serene
nu suonne luonghe quant’a la nuttate. –
 Pe cùnnula n’acchione,
attuorne attuorne
festa de grille e de lucecabelle
e come a na cuperta trapuntata
nu ciele tutte stelle.

Nella lucecabella (che dà il titolo alla sua ultima raccolta di versi) Eugenio Cirese vede molto di più della perla sperata dai bambini. Dopo averle cantato le lodi:

Lucecabella,
nasciuta da na lacrema de mèle,
na stella te facette da cummara,
e te mettette n’angele ru nome,

il poeta le confida:

Tu me fai crede che le munne è buone,
i’ pe té sacce come ze sta ‘n ciele.

La lucciola è elevata a realtà metafisica, la sola cui spetta di fare da tramite tra terra e cielo, non in senso astronomico. Cirese nel "Repuote", ossia nel compianto per la perdita della madre, la chiama a testimoniare del tempo in cui "tutte la terre relucecheiave / e me sembrave pur’esse nu ciele". Ora, invece, sospira: "Mamme, te ne scié iuta tu / e nen lùceca niente chiù".

E non può non affidarla alla lucciola, la lacrima per il fratello morto:

Quacche lucecabella, Nicolì,
chi sa, pò èsse ca tè luce e vule
capace a rrarrivarte addò scié iute.
Può quande vè l’estate
te porte nu salute
da dentr’all’uorte mieze a lu stellate.

Così, fa capolino la lucciola nel "tempo d’addio" tra Nicola Iacobacci e la madre morente.

Dal vetro brunito della finestra
lampeggia la prima lucciola;
tante lucciole tra i fili della memoria
impigliati a tarda sera
nei cespugli fioriti della costa.

Con il poeta che, subito dopo, è colto da un momento di pessimismo razionalistico, in forza del quale la lucciola diventa "il segno dell’età/ felice perché passata". Laddove, forse e più semplicemente, in essa va cercato il segno dell’età felice, proprio perché felice.

(Giovanni Mascia)

Precedente Fernando all'inferno Successivo Rua Capalozza

15 commenti su “Le lucciole

  1. Paesanino il said:

    Sarebbe stato un peccato, chiudere i post su Sant’Antonio e il mese di Giugno, senza un riferimento specifico alle lucciole. Grazie a Giovanni Mascia per questa bella carrellata nel folclore e nella poesia molisana.

    Ciao a tutti

  2. Anchise1 il said:

    Da piccoli, quando riempivamo i mortai di lucciole, credevamo ciecamente a quella promessa tramandataci dai nonni, che quegli insetti luminosi si sarebbero trasformate il perle.

    Aggiungo alcune curiosità inerenti le lucciole:

    La luce emessa dalla lucciole è luce fredda, manca sia di raggi infrarossi che di raggi ultravioletti ed ha una lunghezza d’onda oscillante tra i 500 ed i 650 millimicron. Per dare un’idea dell’intensità luminosa, occorrono circa 6.000 insetti per avere una luce uguale a quella di una candela.

    Ricercatori britannici del National Medical Laser Centre dell’University College di Londra, guidati da Theodossis Theodossiou, sostengono che le lucciole potrebbero rappresentare una efficace arma per combattere le patologie tumorali.

    Infine, e non c’entra proprio nulla con le belle poesie romantiche del Cirese e di Iacobacci, la “LUCCIOLA” è il comitato per i diritti civili delle prostitute.

    Le uniche ancora visibili sotto i lampioni, che illuminano i sogni degli uomini rimasti bambini e che vengono inseguite in tutte le stagioni dell’anno.

  3. Anchise1 il said:

    Chiedo scusa per l’invadenza ma non posso non riportare le parole di Anonello Venditti, rilasciate ieri sera in una intervista, dopo il suo affollato concerto a Campobasso.

    Alla richiesta del cronista RAI, di dare una definizione della regione molisana, che ha dato i natali ai nonni del cantante, quest’ultimo l’ha definita la “regione delle lucciole” che il cantautore, ha confidato, di inseguire da piccolo, dal paese fino al cimitero, quando si portava dai nonni paterni di Campolieto.

    Di fronte alle “brutture del mondo attuale”, ha continuato,” ho conservato nostalgicamente, ricordi struggenti della mia infanzia coi nonni molisani”

  4. Gliorti il said:

    …le mie amiche lucciole….che illuminano le mie nottate mentre è in corso il concertino dei grilli, con qualche inopportuno gracidìo del ranocchio che non si decide a farsi agguantare e baciare…..

  5. bucciadimela il said:

    No no, che dici, le lucciole ci sono, almeno dalle mie parti fuori città. La sera il mio giardino al buio ne è tempestato, e i miei gatti, che dormono tutto il giorno, si risvegliano e saltano e zompano eccitati per cercare di prenderle. Tentano di catturare anche i maggiolini e perfino i pipistrelli, che quando si accendiono i lampioni in strada volano bassi.

    Dei brani citati, mi ha preso il cuore soprattutto quello dedicato al fratellino morto. Struggente, e così autentico.

    Che dovizia di belle storie e di preziosi riferimenti, in questo sito: ogni volta vi vorrei ringraziare per la serenità che sapete trasmettere. Un bacio a tutti quelli che contribuiscono.

  6. artemidoro il said:

    confermo le lucciole ci sono ancora anche dove sono ora, non lontano da Torino…. lucciole nere in fila ai margini della strada, vicino alla città,con abiti scargianti… che causano code di auto…..

    e lucciole nei campi piccole stelle del bosco per la mia passeggiata notturna …. Saluti a tutti.

  7. Hyeronimus il said:

    Una antologia poetica curata nei dettagli con amore e tantissima pazienza, lo posso capire:

    i miei complimenti con grande affetto per il grande stupore che ha accompagnato la mia lettura.

    Splendido post.

  8. anonimo il said:

    Ancora una volta grazie a Giovanni Mascia per aver ridato luce, con le sue lucciole, a bellissimi ed emozionanti ricordi d’infanzia.

    Un cordiale saluto

  9. anonimo il said:

    Ancora una volta grazie a Giovanni Mascia per aver ridato luce, con le sue lucciole, a bellissimi ed emozionanti ricordi d’infanzia.

    Un cordiale saluto da Musa pensosa

    (Mi scuso per la ripetizione del messaggio, ma splinder oggi fa i capricci)

  10. PortamiVia il said:

    Bellissimo post.

    Ricordare le amiche lucciole, piccole e splendenti nella notte, un’immagine poetica e bella da pensare.

    Notte :))

    Anna

  11. AbigailGilmore il said:

    La magia delle lucciole, di quei piccoli abitanti della notte che ci facevano (e ci fanno) sognare… Quelle fioche lucine intermittenti, che rischiaravano il buio, faranno sempre parte della mia infanzia!

  12. vera.stazioncina il said:

    piacevolissima questa carrellata di poesie sulle lucciole.

    L’anno scorso, in campagna, mi sono imbattuta in una zona dove all’improvviso mi sono trovata circondata da lucciole come nell’immagine che posti…è stata vera magia!

    un sorriso

    veradafne

  13. lucavirgili il said:

    le lucciole le catturavo da bambino e le mettevo sotto ad un bicchiere. Al mattino successivo ci trovavo dieci lire. Era emozionante!

  14. anonimo il said:

    Quanti sogni ho rincorso attorno a quelle fievoli luci! Sogni che si infrangevano quando, dopo aver catturato qualche lucciola, mi accorgevo che era nient’altro che un comune insetto. Ma bastava alzare la testa e guardare tra i campi di grano rischiarati dalle lucciole, per perdersi di nuovo nella magia dei sogni.

    Ciao

    torese sognatore

  15. anonimo il said:

    scusate,potrei chiedere il titolo o l’autore di quel meraviglioso dipinto che avete messo sotto il titolo? grazie infinite

I commenti sono chiusi.