La Madonna Nera di Toro

La Vergine è effigiata sopra un tronco di quercia

La devozione alla Madonna Incoronata, festeggiata un tempo l’ultimo sabato d’Aprile e negli ultimi anni il 1° maggio, è stata introdotta e mantenuta viva a Toro, per iniziativa della famiglia Francalancia.

Nella seconda metà dello scorso secolo, fu un Francalancia a commissionare a un artista foggiano la statua lignea che si venera presso la chiesa di Santa Maria di Loreto, annessa all’omonimo convento dei frati minori, dove è esposta in una nicchia di gusto neoclassico, in un contesto barocco.

La statua, di buona fattura anche se pesantemente manomessa da "restauri" e ridipinture succedutisi nel tempo, presenta alla sua base la data 1871. La Vergine è effigiata sopra un tronco di quercia. Due angeli in volo le sistemano sulla testa una sfarzosa corona a tre stadi. Un terzo angelo invita ad ammirare la scena. Ai piedi della Madonna, il contadino Scarciacappa, che rinvenne l’immagine miracolosa mentre stava arando l’ultimo sabato d’Aprile del 1001, è ritratto in ginocchio con una pariglia di buoi.

In origine il volto della Madonna presentava il tradizionale incarnato bruno. Ma la circostanza scandalizzò, e non poco, l’arciprete di Toro, don Giuseppe Laurelli, che si oppose fermamente a che la statua potesse trovare accoglienza presso la chiesa arcipretale del Santissimo Salvatore, dove era stata destinata.

Testimonianze orali, lasciate da persone che vissero l’evento, raccontano che lo zelante arciprete ebbe ad esclamare: – Non sia mai che una zingara nera entri nella chiesa!

In attesa di sviluppi, la statua fu sistemata allora in una rimessa di via Pozzillo (la "Via Nuova", da poco tracciata), e vi  rimase tre giorni, finché qualcuno non avanzò la proposta di sistemarla nella chiesa del convento, che era rimasto deserto, a seguito della soppressione degli ordini monastici del 1866.

Mezzo secolo dopo i frati minori tornarono in convento, ma neppure a loro piacque la Madonna Nera. E alla prima occasione, ordinarono la grossolana ridipintura che trasformò in roseo il volto bruno dell’Incoronata.

Giovanni Mascia

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26 commenti su “La Madonna Nera di Toro

  1. Paesanino il said:

    Una suggestiva fotografia dell’Incoronata, portata in processione con Santa Cristina e Santa Lucia a Toro, Piazza del Piano (Anni40/50).

    Processione dell'Incoronata a Toro 1940/50

  2. BibliotecadeBabel il said:

    Dunque non c’era nella tradizione molisana quella familiarità con le Madonne nere d’Oriente tipica delle mie parti… A parte ciò, mi incuriosisce questa tarda iniziativa “privata” di introdurre a Toro la tradizione foggiana, tale e quale. A questo proposito va ricordato che a Foggia, a tutt’oggi, l’ultimo sabato di aprile è veramente un tripudio di scenografie antichissime. Alla vigilia della solenne apertura del santuario – con la quale i fedeli>

  3. BibliotecadeBabel il said:

    Splinder è impazzito. Riattacco il pezzo “mangiato”:

    […] Alla vigilia della solenne apertura del santuario – con la quale i fedeli onorano la loro protettrice – è prevista la solenne vestizione della statua lignea tardoduecentesca da parte delle sole donne, mentre una moltitudine di bambini vestiti da angeli sfila nella suggestiva cavalcata parata a festa esibendo orgogliosamente gli ori e la spada sguainata, con evidente riferimento a san Michele arcangelo: si vuole così ricordare il tripudio angelico che aveva riempito la selva di canti e luci in quella lontana notte di aprile del 1001 quando la Vergine apparve al conte di Ariano e all’umile e privilegiato Strazzacappa. Cavalli superbamente bardati, ornati di lustrini e sonagliere, insieme a centinaia di fanciulli vestiti da angeli, da santi e da fraticelli girano per tre volte intorno al santuario in mezzo a decine di migliaia di fedeli che accompagnano il corteo col canto di antiche laudi.

    Spero di farvi cosa gradita lasciando qui la fortunata bimba chiamata ad interpretare – un paio di edizioni fa – la Madonna apparsa sulla quercia.
    Un caro saluto a tutti.

  4. Algonuevo il said:

    davvero devo chiedere a mia madre se conosce qualcuno ancora a toro, perchè è troppo divertente tutto cio’

  5. nunass il said:

    ..in effetti è proprio strano vedere il volto della Madonna scuro, non se ne vedono praticamente in giro da nessuna parte.

    un saluto

  6. GiMascia il said:

    Grazie al Paesanino per avere pubblicato questi miei veloci appunti sulla Madonna Incoronata a Toro.

    Grazie pure a BibliotecaDeBabel per le belle informazioni sul tripudio festoso dell’ultimo sabato d’aprile a Foggia.

    Mentre a nunass vorrei sommessamente ricordare che se ne vedono eccome di Madonne Nere! A cominciare dalla famosissima madonna polacca di Chestochova, tanto cara a papa Woitila. In Italia sono nere le madonne dei santuari mariani di Loreto e di Montevergine, per limitarci ai più famosi. Ma la Puglia, come ricordava BibliotecaDeBabel e tutta l’Italia meridionale in genere hanno larga dimestichezza con le Madonne Nere arrivate dall’Oriente per scampare alla furia distruttiva degli imperatori bizantini iconoclasti.

    Cordiali saluti

    Giovanni

  7. anonimo il said:

    Mi veniva di pensare che, per ironia del caso, quando i monaci fecero ridipingere di bianco il viso della madonna incoronata a Toro, gli italiani cantavano “Faccetta nera, bella Abissina!”.

    Come sempre, un conto sono le canzoni o le poesie e un conto è la realtà.

    ASSI

  8. lucavirgili il said:

    non ne sono certo, ma vi dovrebbero essere madonne incoronate nella pittura senese.

    Interssante questo tuo post.

  9. anonimo il said:

    Giovanni, sai che non sapevo che la Madonna Incoronata del Convento avesse subìto un “restyiling”? E’ sempre bello apprendere cose del passato 🙂 Buon fine settimana a tutti, Cinzia

  10. anonimo il said:

    Caro Giovanni, come sempre le tue ricerche hanno una dimensione affascinante. Io personalmente avrei preferito che la madonna rimanesse nera per spronarci a capire il perche’. Certamente questa notizia sara’ interessante anche alle future generazioni. Grazie e congratulazioni. F.S.

  11. anonimo il said:

    Leggendo su questo blog la storia della Madonna Nera di Toro, mi torna in mente uno tra i ricordi più suggestivi della mia esperienza con la banda torese: quello di aver rallegrato con la nostra esibizione, qualche anno fa, la festa dell’Incoronata a Santa Croce di Magliano. Ripenso con piacere alla imponente celebrazione della benedizione degli animali, davanti al sagrato della chiesa. Le bestie sfilavano chiassosamente al suono dei campanacci, tra due ali di folla, mentre noi musicanti eseguivamo, con non poca fatica a causa del grande frastuono, marcette militari e ballabili. Guidavano la sfilata, ognuno vicino alle proprie bestie, gli allevatori, che portavano con fierezza enormi trecce di mozzarella a mo’ di fascia trasversale (per intenderci, come i sindaci portano la fascia tricolore). Sempre in riferimento alla festa, ricordo di aver letto qualche tempo fa, una bella poesia del poeta santacrocese Raffaele Capriglione, intitolata: “L’ultimo sabato di aprile”, dedicata alla solennità della Madonna Incoronata.

    Cari saluti da Enzo Mascia

  12. lavelle il said:

    Un caro saluto, ti auguro un buon weekend

    Passare dal tuo blog non è solo un piacere ma un’occasione per conoscere e imparare tantissime cose.

    Grazie della tua amicizia Massimo

  13. anonimo il said:

    Caro Giovanni, la tua ricostruzione storica sulla devozione della Madonna Incoronata a Toro, mi ha fatto sorgere qualche dubbio, poiché leggo: “Ai piedi della Madonna, il contadino Scarciacappa, che rinvenne l’immagine miracolosa mentre stava arando l’ultimo sabato d’Aprile del 1001, è ritratto in ginocchio con una pariglia di buoi”. Avendo tra i miei libri il volume “Madonne, Santi e Pastori”, a cura di Mauro Gioielli, c’è un capitolo cha fa appunto riferimento alla Madonna Incoronata. Gioielli contrariamente a te, il contadino Scarciacappa lo chiama Strazzacappa, definendolo altresì un mandriano e scrive anche di una visione e non del ritrovamento di un’immagine sacra. Avendo avuto modo da sempre, di apprezzarti come uno studioso particolarmente rigoroso e, stimando allo stesso tempo Mauro Gioielli, ti chiedo gentilmente una delucidazione al riguardo.

    Sempre con affetto, ti saluta un torese curioso.

  14. GiMascia il said:

    Caro Torese curioso (#15),

    innanzitutto grazie per gli apprezzamenti e per la richiesta di delucidazione.

    Nei miei veloci appunti, gentilmente richiesti e pubblicati dal Paesanino, non ho inteso fare una ricognizione storica del culto della Madonna Incoronata (alla quale si è dedicato l’amico Mauro Gioielli, nel libro da te ricordato che mi è assai caro, avendovi collaborato con un saggio sul culto di San Michele Arcangelo); ma mi sono limitato a descrivere la statua di Toro, che vede ai piedi della Vergine Incoronata, una pariglia di buoi aggiogati e il contadino che a Toro e in Molise è chiamato Scarciacappa (mentre a Foggia e in Puglia in genere – lo ricorda anche BibliotecaDeBabel (#2 e #3) – è detto Strazzacappa, cioè Stracciacappa, che è equivalente al nostro Scarciacappa, visto che stracciare nel nostro dialetto si dice scarciare). Anche a Santa Croce di Magliano, dove si tiene una manifestazione unica nel suo genere, come ricordava Enzo Mascia, a un certo punto, dopo che tutti gli animali, a turno, hanno ricevuto la benedizione del sacerdote, compare la figura dello “Scarciacappe”, ovvero un paesano che impersona il personaggio leggendario, vestito di stracci che guida due buoi aggiogati.

    Ora da che mondo è mondo, i buoi aggiogati si portano ad arare o a tirare, non certo al pascolo. Di conseguenza ho creduto di dover dare a Scarciacappa (o strazzacappa) l’appellativo di contadino e non di mandriano.

    Tieni presente inoltre che siamo davanti a un episodio (o leggenda) accaduto Mille anni fa. Di Madonne che appaiono sugli alberi (le Madonne arboree, come le chiama Gioielli), normalmente non se ne vedono molte e non credo che se ne vedessero molte neanche allora, mentre di statue della Madonna scoperte nei nascondigli più inverosimili a quei tempi se ne ritrovarono assai: circostanze questa da porre in relazione con i furori iconoclastici dei Bizantini. Con ogni probabilità quindi, il nostro Scarciacappa (attenzione che spesso gli è associato anche la figura di un conte cacciatore), rinvenne una statua bizantina nascosta su una quercia fronzuta. Da cià il colore scuro della vergine, come è usuale nella iconologia orientale, e come è eternato nella statua venerata nel santuario eretto nella campagna foggiana.

    Dal sito del santuario dell’Incoronata a Foggia, apprendiamo inoltre che “l’ iconografia dell’ Incoronata è da porre in relazione alle narrazioni che si sono tramandate nei vari paesi e alle laudi popolari che ne rievocano il fatto. Nella collezione dell’archivio del santuario predomina in senso assoluto, e maggiormente nelle immaginette più antiche, la figura del boscaiolo o del misero bifolco che prega devotamente e offre con generosità l’olio [se non sbaglio, anche nella nostra statua torese compare un “lamparolo” di olio] per allestire un’improvvisata lampada alla Madre celeste che si è degnata di venire incontro ai suoi umili e perseguitati figli. Sono stati tramandati cinque tipi d’immagini:

    – La quercia con la statua poggiata sul fogliame, e ai piedi il contadino con i buoi;

    – Immagini che mostrano ai piedi della quercia il solo nobile cacciatore con i suoi cani;

    – Immagini che mostrano sia il nobile cacciatore che il contadino [come vedi, Torese curioso, anche al santuario foggiano, si parla di contadino];

    – Immagini che raffigurano solo la Vergine;

    – Immagini che mostrano le “Due Madonne”, l’una accanto all’altra e che si rifanno alla narrazione di Matteo Romano che racconta come la Vergine sarebbe apparsa lasciando una Statua perchè la venerassero e le costruissero una chiesa”.

    Con ciò, caro torese curioso, sperando di avere chiarito i tuoi dubbi, contraccambio i saluti con pari affetto

    Giovanni

  15. cicabu il said:

    Qui in Piemonte c’è la Madonna Nera di Oropa..una località nel biellese a circa 1100 metri.

    Buona domenica..ciao^^

  16. anonimo il said:

    Perchè stupisce una madonna nera !

    Considerando i luoghi di provenienza, con molta probalità, la madonna non è mai stata bianca. Forse ci sono stati tanti preti Laurelli nel passato….

    Complimenti e grazie a Giovanni .

    Saluti a tutti

    Peppe

  17. anonimo il said:

    Secondo un mio modesto parere le Madonne che oggi le chiamiamo Madonne nere nascono dipinte di un incarnato normale .Nel tempo poi, attraverso un processo chimico sfortunato vale a dire, una combinazione di colori non compatibili tra loro si trasfoma da incarnato gentile al quasi totale annerimento.Mi auguro che questo mio piccolo parere viene condiviso da qualcuno.Michele Paternuosto

  18. micheledatoro il said:

    Ma poi basta guardarla la nostra Incoronata, che nei suoi liniamenti non a nulla di zingaresco e neppure di bizantino.Tu Laurelli ai preso una bella cantonata,tu padre e padrone di quel tempo. Giovanni il tuo lavoro e ben fatto

  19. Paesanino il said:

    Caro Michele Paternuosto,

    la tua tesi che vuole le madonne nere nate da deperimento chimico dei colori usato dagli artisti è sicuramente ardita. Difficile sposarla.

    Facile, invece, augurarti un’ottima riuscita della tua mostra a Roma dedicata alla Magia dell’encausto, di cui apprendiamo da Toroweb.

  20. GiMascia il said:

    Un saluto cordialissimo a Peppe e a Michele Paternuosto, anche se (sono d’accordo con il Paesanino) la tesi di Michele sulle Madonne che artisticamente nascono tutte bianche non è molto difendibile.

    Giovanni

  21. anonimo il said:

    Ciao Giovanni,

    non sapevo del tuo passato suonatore, così come non sapevo della Madonna Nera di Toro.

    Purtroppo quest’anno a Santa Croce di Magliano tutto è stato rovinato dal brutto tempo, tuttavia malgrado la forte pioggia in antissimi hanno assistito alla manifestazione che come sempre è molto sentita.

    I tuoi ricordi sono fermi a 30 anni fa: forse è il caso di fare un giro da

    queste parti l’anno prossimo che dici?

    Nel ringraziarti per i complimenti che contraccambio per il grande lavoro che stai facendo anche tu per Toro,

    un saluto da S. Croce.

    Giuseppe Di Rienzo

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  22. anonimo il said:

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