Quando San Giuseppe corteggiò la Madonna

Eravamo al centro della tavola e al centro dell'attenzione

Rubicondo e con i capelli ricci, come un Gesù bambino, fui invitato da zia Maria Nicola al convito di san Giuseppe, imbandito il 1° maggio, nella festa del Patrocinio. In ossequio alla consuetudine, furono invitati anche un uomo e una donna, che insieme a me simboleggiavano la Sacra Famiglia. Ma mi trovavo a disagio al fianco di quel san Giuseppe, che aveva la la barba fluente del santo e il carattere inaffidabile di un incallito bestemmiatore. La Madonna, invece, mi piaceva molto perché era bella e chiedeva continuamente di me, cosa facessi e cosa volessi fare da grande.

Eravamo al centro della tavola e al centro dell’attenzione dei commensali, davanti al quadro votivo del santo, quando zia Maria Nicola dette inizio alle sue cantilenanti litanie, con gli invitati in coro che rispondevano orapronobisse.

Il pranzo offerto per i poveri iniziò con un piatto di fagioli, appena prelevati da enormi pignatte, che se ne stavano a sbuffare nuvole di vapore sotto il camino. Poi ci fu servita la verdura di stagione. Dopo gli spaghetti con le alici, divorammo una bella porzione di baccalà origanato, con una foglia di alloro e un bel pomodoro alla sommità. Quando fu posta l’enorme insalatiera con i maccheroni con la mollica al centro della tavola, notai che tanti allentavano la propria cintura ai fianchi, per assaggiare, per devozione, anche quel tipico piatto.

Anche il vino era buono e san Giuseppe ne beveva molto. Ne abusò tanto da non accorgersi di dare scandalo ai commensali. Iniziò sfacciatamente a fare la corte alla Madonna. Chi dovette subire, nell’imbarazzo più completo, quell’inopportuno e blasfemo corteggiamento fui io, posto innocentemente tra loro due, ad ascoltare parole irriguardose e oscene che nessuno mai si sognerebbe di indirizzare alla Vergine.

il figlio del fornaio

 

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15 commenti su “Quando San Giuseppe corteggiò la Madonna

  1. Paesanino il said:

    Al tradizionale convito di San Giuseppe a Toro, sono stati dedicati il post e i commenti relativi a Il miracolo di San Giuseppe. Ritorniamo sulla devozione con questo racconto del flglio del fornaio, per precisare che il convito, che si tiene di norma il 19 marzo, è imbandito da qualche famiglia anche il 1° maggio (Patrocinio di San Giuseppe).

    Cordiali saluti a tutti

  2. anonimo il said:

    Una Sacra Famiglia, la tua, davvero sui generis, figlio del fornaio!

    D’altronde, con un San Giuseppe così, c’era da aspettarselo.

    Complimenti per il simpaticissimo aneddoto.

    Saluti

    Incanto lirico

  3. figliodifornaio il said:

    Ringrazio il Paesanino per l’ospitalità e per la bella e pertinente miniatura, saluto e ringrazio per i complimenti Incanto Lirico.

  4. vera.stazioncina il said:

    è buffissimo questo racconto! certo che ti sei trovato sempre in situazioni strane:-)

    per fortuna impersonavi la parte di Gesù bambino…

    un sorriso

    veradafne

    ( ma come ti ricordi bene ogni pietanza e contorno mangiato! sei bravissimo!!)

  5. GiMascia il said:

    La storia si ripete: sacro e profano a braccetto. Già, perché il convito era anche questo.

    Bravo il figlio del fornaio.

    Giovanni

  6. Gliorti il said:

    Simpatico il tuo santo bricconcello….colora di una dimensione umana ciò che siamo abituati a vedere in maniera asettica e asfittica…..

  7. Anchise1 il said:

    Quest’anno abbiamo avuto la conferma: il convito del 1° maggio è offerto da pochissime famiglie.

    Con gran sorpresa si è notato che lo si offre solo a tre persone, quelle descritte nel racconto.

    Involontariamente, forse, si sta tornando alle origini ?

  8. vera.stazioncina il said:

    un saluto ad Abigail, il figlio del fornaio permettedno ( dato che è impegnato a recitare la parte di gesù bambino, ne approfitto!)

    un sorriso

    veradafne

  9. anonimo il said:

    Ma, caro il mio figlio del fornaio, insieme ai ringraziamenti una parola ce la potevi spendere per veradafne (o vera.stazioncina). Glielo potevi pure dire che per noi toresi è molto facile ricordare le pietanze mangiate al convito, giacché trattandosi di un pranzo rituale si mangiano sempre le stesse pietanze.

    La prossima volta pensaci tu, mi raccomando!

    ASSI

  10. anonimo il said:

    Mio carissimo amico

    la Madonna era bella…il vino era buono …..ed il povero San Giuseppe, che di santo non aveva molto, deve aver dimenticato il ruolo che la circostanza gli imponeva ed e`tornato ad essere solo un uomo.

    L’ alcool fa quasti scherzi……. percio’ invitiamo tutti a non bere o a farlo con moderazione.

    Un saluto affettuoso

    Peppe

  11. anonimo il said:

    Questa storia mi fa venire in mente un aneddoto che voglio qui raccontare.

    Un mio simpatico parente, poco più che giovinetto, fu invitato al convito da un suo amico. Chiese così alla madre il permesso di poter accettare tale invito, e questa glielo accordò solo a patto che non si ubriacasse.

    Ma lui, incredulo, rispose a quella singolare richiesta con un:

    – A ma…. e allora che ci vado a fa’?

    Un caro saluto al Paesanino, al Figlio del Fornaio e a tutti voi, commensali di questo Convito Virtuale.

    Enzo Mascia

  12. monicaira il said:

    E’ vero, l’episodio può dare un taglio umano ad un personaggio che, per certi versi, ha davvero poco di umano nelle azioni e soprattutto nelle reazioni! Ma come spesso accade quando ci si avvicina troppo a concetti “alti” si finisce per cadere dall’altra parte, nell’esagerazione.

    Ciao Figlio del fornaio 🙂

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