Ciomme, ma tu vai o vieni?

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Si chiamava Francesco, ma lo chiamavano Ciomme (forse diminutivo di Girolamo) e con il nome di Ciomme si ritagliò un ruolo nel piccolo mondo della mitologia popolare torese, dove ha incarnato la figura dello stravagante. Anzi lo stravagante per antonomasia. Così ancora oggi si dà del Ciomme al bizzarro di turno o a chi cade in atteggiamenti o condotte estrosi.

Il chiodo fisso di Ciomme era quello di non poter andare a letto a riposare se in giornata non gli fosse riuscito un tiro (per bello o brutto che fosse) ai danni del prossimo. A tal fine le studiava tutte.

Una sera se ne restò sdraiato sulla strada, lungo e grosso com’era (perché grosso lo era per davvero), in attesa del malcapitato di passaggio. Il caso, invece, volle spingergli davanti una vecchierella che, preoccupandosi amorevolmente, gli ruppe le uova nel paniere. Ciomme la mandò via con malanimo:
– Va’, Maria Michela. Vattene in pace. Ché la risposta non era stata preparata per te!
Ma né allora né in seguito, nessuno seppe mai il destinatario cui avrebbe voluto appioppare la risposta pepata.

Un’altra volta, lasciò la grossa chiave del fondaco nella brace del camino finché, divenuta incandescente, non la prese con le molle e la lanciò malignamente in strada, fingendo di averla persa e di starla a cercare con plateale apprensione. Un povero merlo non tardò a cadere nella rete preparata e a bruciarsi le penne.

L’episodio famoso, da cui trae origine un comunissimo modo di dire, è quello del fondello, ovvero la pezza più o meno a colore, non importa se tonda o quadra, comunque di grosse dimensioni, che in tempi di miseria si cuciva sul fondo dei pantaloni lisi, sdruciti o addirittura bucati, per permetterne ancora l’uso. Una mattina Ciomme si presentò in piazza con i pantaloni indossati al rovescio: sul davanti esibiva l’enorme e vivace fondello, sul retro la patta, in posizione che ne rendeva arduo l’uso. Inevitabile la frecciata dei compaesani:
Ciò, ma tu va o vì? (Ciomme, ma tu vai o vieni?).

Ma tu vai o vieni? Quella domanda è diventata proverbiale. La si ripete ogni qualvolta si intende sottolineare un comportamento o una presa di posizione bizzarra. O, semplicemente, una incongruenza logica nelle argomentazioni dell’interlocutore. Come se costui si presentasse a noi nei panni di un Ciomme redivivo.

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10 commenti su “Ciomme, ma tu vai o vieni?

  1. giusno il said:

    sei forte!…

    e anche molisano come me!

    (ma non per questo sei forte, sei forte e basta)

    tornerò a leggerti!

    grazie

    giuseppe

  2. anonimo il said:

    Caro Paesanino,

    qualche settimana fa ti avevo chiesto di parlarci di questo personaggio di nome Ciomme. Ho visto che hai mantenuto fede alla tua promessa,ti ringrazio, nel tuo blog non potevano certo mancare le avventure di Ciomme, e io sono contento tu le abbia fatte conoscere anche a chi non aveva mai sentito parlare di questa persona che aveva dato origine al famoso modo di dire: ma tu va o vi?Bellissimo il tuo racconto.Anche l’immagine è azzeccatissima.

    Complimenti!

    Un lettore di Toro

  3. lella1 il said:

    Caro Paesanino,

    molto divertente il racconto di Ciomme.

    Ma Ciomme è un personaggio vero o inventato?

    Grazie..

    La compaesanina,

    Lella

  4. Hyeronimus il said:

    Ewwiva Ciomme!

    Quel ” tu vai o vieni?”

    corrisponde all’odierno

    ” ci sei o ci fai?”

    Sempre interessante il tuo blog, è un piacere leggere i tuoi post e conoscere i personaggi e le situazioni di cui parli.

    Buon week-end.

  5. Paesanino il said:

    Grazie amici.

    Ciomme, cara Lella (#3), è un personaggio reale della Toro che fu. Personalmente sono venuto a conoscenza dei pochi episodi che ho narrati. Magari ne conoscessi altri…

    Proprio così, Hyeronimus, il nostro “Tu vai o vieni?” equivale al “Ci sei o ci fai?” di uso nazionale.

    Grazie per la preziosa sottolineatura.

    Buona domenica a tutti.

  6. AbigailGilmore il said:

    Interessante, paesanino!Ti ringrazio per queste storie e gli aneddoti che ci regali 🙂 Un abbraccio, Abigail PS. In effetti il detto “Ma tu va’ o vi’?” è troppo forte e rende benissimo l’idea!!!

  7. colfavoredellenebbie il said:

    Mi piace la tua terra.

    E mi piaccioni i tuoi/suoi racconti.

    (sorriso)

  8. Torrisi il said:

    Paesanino,

    lasci sempre cose simpatiche sul tuo blog.

    Lascio il buon settimana a te, e ai tuoi lettori

    Luca

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