‘Na sére, scióre,
me cadiste n’zine,
scerille d’amóre.
E i’ d’allóre,
‘a sére e ‘a matine,
t’addacque e tt’addóre.
E mò tu
te n’u i’ da me.
‘A vie ze fa cchiù scure,
scur’a vie,
senza te.
E i’ me sperde ammiz’a vie
se tu, te ne va tu.
UNA SERA, FIORE. Una sera, fiore, / mi cadesti in grembo, / fiorellino d’amore. // E io da allora / la sera e la mattina / t’innaffio e ti odoro. // E ora tu / te ne vuoi andare da me. / La via diventa più scura, / scura la via / senza te. // E io mi sperdo nella via / se tu, te ne vai tu.
Caro Paesanino,
seguo da tempo il suo blog che trovo interessante e raffinato, come questa poesia, al primo sguardo sembra una povera cosa, invece sono versi accurati.
Un dubbio però non riesco a levarmelo. Riguarda il figlio del fornaio.
Le sue storie sono anch’esse interessanti e raffinate. Invece i commenti e i versi che lascia qua e là sembrano essere scritti da un altro; sempre alla carlona, qualche volta anche sgrammaticati. Com’è possibile?
Grazie dell’attenzione
Un compaesano
dolcissima poesia d’amore…è proprio bella e arriva al cuore:-)
un sorriso
veradafne
Caro mio compaesano, ti ringrazio per gli apprezzamenti. Quanto al figlio del fornaio è chiaro che una cosa è scrivere un racconto e un’altra è lasciare un commento volante, magari sotto forma di versi alla buona…
Stiamoci bene
Caro compaesano del paesanino e mio,
ti ringrazio per gli apprezzamenti delle mie storie da te definite “interessanti e raffinate”. E’ vero, in qualche mio commento sono stato troppo frettoloso, nella foga di lasciare comunque un messaggio di attenzione. Mi scuso con te e con tutti i lettori.
Cari saluti
Il figlio del fornaio
All’amore, quasi “materno”, delle prime due strofe, si contrappone bruscamente, ma con sapiente maestria del poeta, l’abbandono e l’insicurezza.
Negli ultimi due versi, poi, la evidente sottolineatura di “i’ ” e “tu”, posti l’uno di fronte all’altro, sa esprimere, in modo eloquente, la disperazione per quell’inesorabile, doloroso distacco.
“E i’ me sperde ammiz’a vie
se tu, te ne va tu”.
Ad maiora!
Incanto lirico
Buonasera paesanino!Alla fine ce l’ho fatta!!!Eccomi, non più anonima :)Quel fiorellino d’amore, caduto nelle braccia di lei tanto tempo fa, sembrava ormani sfiorito, ma una nuova aria gli ha ridato vita…Un abbraccio! Abigail
Dolce la scoperta dell’amore.. Amarissimo il senso di abbandono…Un bacio
Un sentito grazie al Paesanino, per l’a iuto che con il suo blog sta dando alla cultura popolare torese e al dialetto, in particolare.
Saluti
Giovanni
attento e puntuale:)
la sto fiutando…è vicina
grazie
un abbraccio
peccato per il fiore!
Ogni tanto..nelle mie insonnie..passo a trovarti e mai mi pento..grazie di tutto..^^