‘Na sére, scióre (Una sera, fiore)


‘Na sére, scióre,
me cadiste n’zine,
scerille d’amóre.

E i’ d’allóre,
‘a sére e ‘a matine,
t’addacque e tt’addóre.

E mò tu
te n’u i’ da me.
‘A vie ze fa cchiù scure,
scur’a vie,
senza te.

E i’ me sperde ammiz’a vie
se tu, te ne va tu.

UNA SERA, FIORE. Una sera, fiore, / mi cadesti in grembo, / fiorellino d’amore. // E io da allora / la sera e la mattina / t’innaffio e ti odoro. // E ora tu / te ne vuoi andare da me. / La via diventa più scura, / scura la via / senza te. // E io mi sperdo nella via / se tu, te ne vai tu.

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10 commenti su “‘Na sére, scióre (Una sera, fiore)

  1. anonimo il said:

    Caro Paesanino,

    seguo da tempo il suo blog che trovo interessante e raffinato, come questa poesia, al primo sguardo sembra una povera cosa, invece sono versi accurati.

    Un dubbio però non riesco a levarmelo. Riguarda il figlio del fornaio.

    Le sue storie sono anch’esse interessanti e raffinate. Invece i commenti e i versi che lascia qua e là sembrano essere scritti da un altro; sempre alla carlona, qualche volta anche sgrammaticati. Com’è possibile?

    Grazie dell’attenzione

    Un compaesano

  2. vera.stazioncina il said:

    dolcissima poesia d’amore…è proprio bella e arriva al cuore:-)

    un sorriso

    veradafne

  3. Paesanino il said:

    Caro mio compaesano, ti ringrazio per gli apprezzamenti. Quanto al figlio del fornaio è chiaro che una cosa è scrivere un racconto e un’altra è lasciare un commento volante, magari sotto forma di versi alla buona…

    Stiamoci bene

  4. figliodifornaio il said:

    Caro compaesano del paesanino e mio,

    ti ringrazio per gli apprezzamenti delle mie storie da te definite “interessanti e raffinate”. E’ vero, in qualche mio commento sono stato troppo frettoloso, nella foga di lasciare comunque un messaggio di attenzione. Mi scuso con te e con tutti i lettori.

    Cari saluti

    Il figlio del fornaio

  5. anonimo il said:

    All’amore, quasi “materno”, delle prime due strofe, si contrappone bruscamente, ma con sapiente maestria del poeta, l’abbandono e l’insicurezza.

    Negli ultimi due versi, poi, la evidente sottolineatura di “i’ ” e “tu”, posti l’uno di fronte all’altro, sa esprimere, in modo eloquente, la disperazione per quell’inesorabile, doloroso distacco.

    “E i’ me sperde ammiz’a vie

    se tu, te ne va tu”.

    Ad maiora!

    Incanto lirico

  6. AbigailGilmore il said:

    Buonasera paesanino!Alla fine ce l’ho fatta!!!Eccomi, non più anonima :)Quel fiorellino d’amore, caduto nelle braccia di lei tanto tempo fa, sembrava ormani sfiorito, ma una nuova aria gli ha ridato vita…Un abbraccio! Abigail

  7. GiMascia il said:

    Un sentito grazie al Paesanino, per l’a iuto che con il suo blog sta dando alla cultura popolare torese e al dialetto, in particolare.

    Saluti

    Giovanni

  8. bandierabianca il said:

    attento e puntuale:)

    la sto fiutando…è vicina

    grazie

    un abbraccio

    peccato per il fiore!

  9. cicabu il said:

    Ogni tanto..nelle mie insonnie..passo a trovarti e mai mi pento..grazie di tutto..^^

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