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16 commenti su “L’Azzarice

  1. floreana2 il said:

    se gli uomini, pensassero meno al successo, alla carriera, e più a coltivare la (le) relazione(ni), ciò non succederebbe

    🙂

    un caro saluto

  2. anonimo il said:

    “Tra il verde e l’acque del Valentino,

    stavan lui e lei vicino vicino

    e di baci e carezze volevan riempire

    i giorni, gli anni e così gioire,

    tra il verde e l’acque del Valentino.”

    P.S.Dimmi paesanino, può questa strofetta essere considerata un limerick?

    Buona serata!

    Abigail

  3. Paesanino il said:

    Cara Abigail,

    il limerick classico ha nomi di paese e città, tipo Torino, non di località, come il Valentino. E’ vero che io uso le strade e le contrade, ma è un artificio dichiarato per parlare del nostro paese. E’ bene quindi non esportare l’usanza.

    E poi i primi due versi devono essere degli endecasillabi classici (undici sillabe, con accenti stabiliti). Riscriverei il primo verso così (vale anche come ultimo):

    “Tra il verde e l’acque del parco a Torino”

    e abbiamo sia l’endecasillabo sia il più classico “Torino”.

    Una leggera aggiustatina al secondo verso e abbiamo l’endecasiilabo con gli accenti giusti:

    “Stavano lui e lei vicin vicino”. Così ci siamo.

    Il guaio è con i prossimi due versi che devono essere due settenari (versi di sette sillabe) a rima baciata. Però attenzione è scadente la rima con due verbi all’infinito tipo riempire/gioire come fai tu (l’hai usata anche in una tua precedente poesia: se vuoi migliorare non rimare mai gli infiniti tra loro né i verbi tra loro (tipo amano/baciano, amate/baciate, amiamo/baciamo ecc.): è troppo facile, non vale.

    Vabbè ma i due versi? Per esempio, mi viene in mente (è solo un esempio):

    “e di baci e carezze

    godevan le dolcezze”

    (attenzione però: “godevan” è un’altra debolezza. Nell’italiano moderno si usano raramente le troncature tipo amar/baciar, cantan/parlan etc. abbondantissime nelle canzonette)

    Ed ecco pronto il nostro limerick di Abigail con il lifting by il Paesanino:

    Tra il verde e l’acque del parco a Torino

    stavano lui e lei vicin vicino

    e di baci e carezze

    godevan le dolcezze

    tra il verde e l’acque del parco a Torino.

    Ti piace? Spero di sì. Spero comunque di non averti annoiato più di tanto.

    Ciao, a presto

    P

  4. anonimo il said:

    ok paesanino,

    devo ammettere che il tuo rifacimento suona bene La mia era una prova… in effetti ho “eluso” alcune delle regole fondamentali. Grazie per i suggerimenti ma credo che il limerick non faccia per me (almeno per ora….)

    alla prossima!!!

    Abigail

  5. Paesanino il said:

    Grazie a te, Abigail.

    Il tuo limerick mi ha suggerito dei versiccioli che un giuorno pubblicherò, dedicandolil a te.

    Ciao

  6. BibliotecadeBabel il said:

    Sono versi tentatori… ma per una prosecuzione minimamente all’altezza bisognerebbe che il PC smettesse di fare le bizze (oggi, in incognita, dall’ufficio, avevo abbozzato, ma Splinder ha mangiato tutto…).
    🙂

  7. artemidoro il said:

    caro Paesanino le regole in poesia sono fatte per essere anche violate,e un bravo poeta con i suoi versi le crea e le induce.Quando si vuole aderire perfettamente ad una tipologia il “limerick” è giusto che si segua (anche per ragioni di costume e tradizione) la giusta strada (e metrica)… però attenzione a non perder la strada della freschezza e della spontaneità…. ps. la rima all’infinito non è molto consigliabile ma in qualche caso è molto efficace (anche per un quid di popolaresco che avvicina alle persone più semplici e meno letterate)…. Saluti

  8. Paesanino il said:

    Toccato, Artmidoro, toccato.

    Tieni presente, però, che la mia “lezioncina” era rivolta a una esordiente, a un’aspirante “poeta”. E in questo caso, qualche sano principio va indicato. A tempo proprio, tutte le licenze poetiche di questo mondo.

    Con viva cordialità,

  9. anonimo il said:

    Caro paesanino e co., questo anno mi ha regalato delle emozioni uniche, che mai avrei pensato di vivere. E proprio queste emozioni (alcune sono state meno belle di altre) mi hanno “ispirato”. Sapete, mi sono resa conto di essere maggiormente prolifica di parole proprio nei momenti più brutti…Le “poesie” che a volte leggete su toroweb sono espressione di quelle mie emozioni, di quei gesti che ho vissuto e… Ok, tutto questo per dirvi che sono contenta di imparare cose nuove, le tecniche e la metrica ecc., ma la cosa che più mi preme è trasmettere qualcosa…un abbraccioooo a tutti!!!!

  10. Paesanino il said:

    Cara Abigail,

    solo per riscontrarti due passaggi del tuo messaggio:

    Il primo – “Sapete, mi sono resa conto di essere maggiormente prolifica di parole proprio nei momenti più brutti”…

    Ed è proprio così, amica mia. Già 3000 anni fa Omero (o chi o coloro si nascondono dietro questo nome) scrisse nel capitolo VIII dell’Odissea che gli dei tessono sventure perché abbiano di che cantare (leggi comporre poesie, che all’epoca si cantavano) gli uomini! Quindi sventure come alimento del canto.

    Il secondo: “Sono contenta di imparare cose nuove, le tecniche e la metrica ecc., ma la cosa che più mi preme è trasmettere qualcosa…”

    Benissimo, la tecnica, la metrica ci aiutano a trasmettere con precisione e con eleganza, insomma meglio e, soprattutto, a mettere in condizione l’altro a interessarsi a quello che trasmettiamo. Se quello che vogliamo dire lo diciamo in modo scialbo, stonato o scontato, difficilmente troveremo ascolto. Tutto qua.

    Per il resto, Abigail, scusa se posso apparire troppo didascalico. Se lo sembro, non è voluto.

    Ciao ciao

  11. Lupettina il said:

    Un bacio a Gail che ha dato il via alle tue fluenti spiegazioni! Per il resto la poesia deve restare forma di libertà espressiva e interpretativa!!

  12. Paesanino il said:

    Giusto Lupettina: d’accordo sulla libertà di espressione e di interpetazione.

    Buona giornata a te.

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