Il dilemma di un cornuto

A Mikrokosmos,                                               
con grande simpatia
                                               

 

Mi domando e mi dico:
– Provo a calmare il cuore
oppur li faccio fuori,
la mia donna e il suo amico?

Mi dico e mi domando:
– Faccio finta di niente
o li affronto e li anniento,
la mia donna e il suo amante?

Avrei voluto scegliere con calma
la vendetta o del martire la palma.
O per esprimermi in modo più secco,
fare una strage o accomodarmi a becco.

Di giorno m’arrabatto, ho il fiato corto,
di notte casco a letto, stanco morto.
Non ho tempo purtroppo
per togliere l’intoppo
per pensare con debita attenzione
a tutelarmi la reputazione.

Certo, dormo in cantina
mentre lei e il moretto
sono lì lì per profanarmi il letto…
ma che farei senza la mia piccina?

Mi domando e mi dico:
– Provo a calmare il cuore
oppur li faccio fuori,
la mia donna e il suo amico?

All’idea del veleno
mi sento venir meno,
se penso alla pistola
resto senza parola,
tratterei coi sicari
se li avessi, i denari,
se fossi meno scosso,
già preda del rimorso.

Mi dico e mi domando:
– Faccio finta di niente
o li affronto e li anniento,
la mia donna e il suo amante?

Terziario francescano,
dovrei poter decidere
non trastullarmi invano
con un dilemma futile.

Cresciuto in mezzo ai fiori
e ai rabbuffi d’incenso,
posso mai farli fuori?
Già è tanto se lo penso.

Cresciuto tra i fioretti
delle funzioni a maggio,
a mirarli nel petto
chi me lo dà il coraggio?

Così scendo in cantina,
lascio lei e il moretto
che senza alcun rispetto
fanno festa in cucina,
ingurgitando bei manicaretti
e un buon fiasco di vino,
mentre i miei tre bimbetti
sorridono alla mamma e al padrino.

Così dormo in cantina
mentre lei e il moretto
sono lì lì per profanarmi il letto…
ma che farei senza la mia piccina?

Mi rassegno e mi dico:
– Prova a calmare il cuore,
tanto che vuoi far fuori
la tua donna e il suo amico…

Mi rassegno e comando:
– Su, fa’ finta di niente,
tollera amabilmente
la tua donna e il suo amante.

 

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15 commenti su “Il dilemma di un cornuto

  1. Anchise1 il said:

    ..”E dunque confessa apertamente il tuo peccato; perché il negarlo in ogni suo punto con giuramento, non potrà smuovere mai né soffocare questa certezza che mi strazia”

    (Otello a Desdemona, dall’‘Otello’ di William Shakespeare, 1605, Atto Quinto, Seconda Scena)..

    Bravo, bravissimo, nostro amato Paesanino.

    Vincenzo Colledanchise.

  2. vera.stazioncina il said:

    commentare è davvero un dilemma:-)

    Quindi chiedo:

    1-ma che c’è di così straordinario in quella cantina?

    2-…già ha tre figli…che controlli almeno che non gliene capitino altri;-)

    un sorriso sorridente:-)

    veradafne

  3. AbigailGilmore il said:

    Paesanino, stando a ciò che si vede, e si sente in giro, il dilemma che descrivi è così frequente…”Mi rassegno e mi dico:

    – Prova a calmare il cuore,

    tanto che vuoi far fuori

    la tua donna e il suo amico…”: questa è la parte più triste, vuota, più rappresentativa del fallimento di un amore. Lui che non vede nessun miglioramento nell’eventualità di affrontare la sua donna, e il suo amante; lui che ha tre figli, e forse per amor loro va avanti vivendo una bugia; lui che forse è troppo codardo per mettere in discussione la realtà (e lei troppo egoista per affrontare un cambiamento definitivo, invece di parentesi passionali). Ipotesi plausibili, nel calderone delle ragioni possibili. Un saluto a tutti,Abigail

  4. GentileMa il said:

    Un dilemma vecchio come il cucco, ma sempre di struggente attualità.

    Buon finesettimana, Paisà.

    Mario

  5. Hyeronimus il said:

    Quì c’è poco da commentare!

    C’è solo da alzarsi in piedi e applaudire a scroscio.

    Una poesia spassosissima, un piacere per la mente leggerla e rileggerla con un sorriso pieno dipinto in volto.

    Ciao Paisà!

  6. benciarl il said:

    A Roma, quanno Checco

    scoprì d’essere becco

    scoppiò l’iradiddio.

    M’aricontò mi zio

    ch’armato de cortello

    spanzò la mojie e quello

    che se la spupazzava.

    Chi se l’immagginava

    Ch’er Checco pacioccone

    pe nun portà le corna

    pagasse ‘sta piggione?

    Dar gabbio nun se torna,

    si poi n’ammazzi due

    nun te dicheno becco

    ma resti sempre un bue.

    Perciò povero Checco

    Tu puoi lavà l’onore

    m’appiccicato addosso

    te ce resta l’odore.

    Perciò mia cara gente

    E’ mejio a sartà er fosso

    e fa finta de gnènte…

    Però si ciàripenzi la cosa è compricata:

    devi da preoccupatte de fa’ riarzà la porta

    hai da comprà ‘n zuccotto granne quanto na sporta!

    Chè me cojioni, amico? Mejio la cortellata!

    °°°

    Le corna: ‘na scoperta

    de cui se parla piano!

    Er caro Pesanino

    penzo che se diverta

    a porre sti probblemi,

    e noi se sciarvellamo

    cce deventamo scemi…

    Le corna so’ cosacce

    è mejio nun pensacce!

  7. Gliorti il said:

    …i Tasmaniani, presso i quali l’adulterio era sconosciuto, sono oggi una razza estinta….

    William Somerset Maugham

  8. anonimo il said:

    Giacché siamo in tema di citazioni. Per quanto ne so: il dilemma è cornuto di per sé. O sbaglio?

  9. Paesanino il said:

    Grazie amici dell’attenzione.

    Anchise1: la citazione è bella, ma Otello si credeva essere un cornuto; non lo era.

    veradafne: la cantina? Una sorta di coperta di linus o uno stupefacente per continaure a vivere, come dice benciarl:

    Le corna so’ cosacce

    è mejio nun pensacce!

    Hyeronimus: troppo buono.

    benciarl: ho forte il dubbio che le tue chiose siano superiori al testo. Comunque grazie e complimenti.

    abigail, Mario, Gliorti, l’anonimo: un abbraccio.

  10. tempeste il said:

    Da un punto di vista psicologico il tradimento è devastante,e,a mio parere,imperdonabile(la mia donna tra le braccia di 1 altro?Farei fatica a dimenticare).

    Chi lo subisce viene letteralmente travolto da una tempesta(mo ci vuole) di emozioni che vanno dalla rabbia all’impotenza..alla tristezza.

    E’ un viaggio senza ritorno, perchè anche nel perdono il cuore non dimentica..

    Complimenti paesanino!

    Tempeste dell’anima

  11. bandierabianca il said:

    complimenti paesanino 🙂

    mi è piaciuta molto, ad ognuno la propria risposta ed eventualmente le proprie corna

    la mia risposta è l’amore e l’amore non perdona, accetta le scelte altrui comprendendone il dramma e la forza o la debolezza che ne hanno comandato le azioni

    di conseguenza opererei la mia scelta

    grazie

    un abbraccio

  12. bucciadimela il said:

    ma che simpatica, questa ballata! e nessuna tristezza, casomai saggia ironia; anche se…

  13. PortamiVia il said:

    Mi piace venire da te a leggere questi versi dal sapore antico.

    Bello… nonostante l’argomento.

    Ciao, Anna :=)

  14. Hyeronimus il said:

    Anche se non ho trovato un nuovo post,

    mi sono divertito a leggere i tutti i commenti e molto gustoso ho trovato quello di Benciari;

    arguti e pieni di senno tutti gli altri.

    Buona domenica.

  15. MIKROKOSMOS il said:

    … tremendamente triste e reale… quà e là qualche spruzzo di ironia… così… per cercare di addolcire l’amarezza… ci sono tante motivazioni che possono spingere a tradire… se solo le persone si parlassero un po di più… si ascoltassero… dimenticassero una parte di loro stesse per accogliere l’altro/a… ma tutto ciò costa fatica… troppa fatica… baciotti…

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