Tentenna il pizzicagnolo in via Roma:
benché ami la sua donna, si consuma
per la rosa scarlatta
dell’avida mulatta
che da giorni lo stuzzica in via Roma.
Questo limerick è nato su sollecitazione di Algonuevo (post "Dei delitti e delle pene", 27 novembre 2005), al quale è necessariamente ma con molto piacere dedicato. Spero non dispiaccia.
Paesanino, dispiacermi? io non so come ringraziarti, è un regalo molto bello ed ho un sorriso molto grande!
grazie ancora, et bien à toi!
algo
e questo era il dilemma:
Dei delitti e delle pene
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Domanda:
che delitto è, il cedere agli istinti animali?
Domanda corollario:
se l’atto sopra citato è di natura delittuosa, qual è la pena imponibile?
Caso studio:
Il mio amico Jean ha una ragazza da qualche tempo. Ora, nonostante lui la ami, Jean non si puo’ impedire di provare bestiali sentimenti fantozziani per una donna che risponde alla tipologia umana di cui egli ha sempre sognato, e che chiameremo qui Elettra. Elettra è bella, di madre europea e padre africano, con tutti i corollari di bellezza che queste Nozze di Cana alchemiche possono evocare. E per di più è molto molto simpatica.
Ora, il caso vuole che Elettra provi sentimenti bestiali – mutata mutandis et generum, ergo bestialidadis – per Jean, che pero’ è combattuto, déchiré dal più antico dei dilemmi: “Operare una momentanea scissione di personalità, cercare scuse più o meno credibili e commettere l’atto impuro, oppure assurgere a idealtipo di Uomo onesto e quindi declinare gentilmente o meno le proposte non precisamente apollinee di Elettra?”.
IO, mi allineo alla seconda proposta. Jean, lascia perdere l’amor fugace!
P.s. Paesanino, se leggi queste parole, ma tu non avresti uno stornello, una poesia a gusto tuo, che ben possa illustrare questo dilemma?
Ha perso lo scilinguagnolo
il nostro pizzicagnolo
per le movenze da gatta
della bella mulatta
che gli ha graffiato il cuore
ma non l’onore:
resta fedele alla moglie bella
attaccato alla sua gonnella…
divertente e problematico dilemma…
e se cambiasse via?
Passeggiare per via Roma o non passeggiare per via Roma?
ma…sarà il caso di andarsene elegantemente..via!
Grazie Paesanino per questi stralci di vita che ci regali.
un sorriso
veradafne
(grazie anche per i versi che mi hai dedicato con la poesia a “Toro” oggi, molto belli!
rimango sempre affascinata dalle immagini che posti)
Bella sorpresa anche per me quello che comunichi! Sì, avere l’amica Vera in comune è una garanzia.
Ricambio con piacere la visita e passo immediatamente al link prima di perdermi il tuo indirizzo 🙂
A presto e… buongiorno, vista l’ora, non sono sempre così nottambula: mi sono stranamente svegliata ed aspettando l’amico sonno che torni da me… faccio un giretto per blog.
Ciao, Anna 🙂
NON E’ PIU’ POSSIBILE
non è più possibile
guardarti negli occhi
trafitti da luminiscenze
di fuoco acceso nel buio
della notte invernale
del tuo turbamento.
Non è più possibile
parlarti nel tono di voce
consueto e pacato
perche’le mie parole
sono mosse dal tremolio
dell’emozione e dalla paura
di non dirti quanto vorrei.
Non e’ possibile sognarti
senza che io ti prenda
nell’abbraccio forte forte
per poi accarezzarti piano piano
e sentire le tue fattezze
che accarezzano il mio cuore
nell’amplesso del possesso.
il figlio del fornaio
Tentennare è umano.
Grazie della tua visita. Hai un bel blog. A presto.
In Via Roma quarantasette
una volta mi vennero le saette
avevo afferrato una bella fanciulla
ma l’avventura si rese poi fasulla
venni in flagrante di colpo scoperto
precipitando dalla finestra sul tetto
feci sbollire tutti i miei ardori
perchè ebbi una gamba con gran dolori
e la fanciulla si rese poi irreperibile
perchè la volevo in posti improponibili.
il figlio del fornaio
Bellissimo limerik.
Romanesche, forse, questa situazione la vedrebbe così:
L’amore nun ce vede e quann’ariva
‘ndo coje coje e mica bada ai danni!
Er punto sai qual è? Ch’è decisiva
distingue l’amor vero da l’inganni.
E, dire “t’amo”, è ‘na prerogativa
de chi se vole bene, e che l’affanni
che ponno dà le corna in prospettiva
conzidera li peggio suoi malanni.
Si veramente ce se vole bene
nun vale arcuna scusa pe tradire
S’ami davero che regali, pene?
Perciò nun posso dolce mia pischerla
puro si tu me tenti e fai le scene
tradì mi mojie senza quarche… sberla!
Buon Week end anche a te
bravo benciari…è bella e anche istruttiva. Ti saluto.
il figlio del fornaio