Una bifolca a Vallone Iunceto
con gran trasporto accudiva un frutteto,
ma una notte lo sposo
glielo brucia, geloso
del bel frutteto a Vallone Iunceto.
Un po' per ridere, un po' per non morire
Una bifolca a Vallone Iunceto
con gran trasporto accudiva un frutteto,
ma una notte lo sposo
glielo brucia, geloso
del bel frutteto a Vallone Iunceto.
Il Vallone Iungeto, la località torese che mi è piaciuto revocare in questo limerick, deve il suo nome agli “iungi”, agli giunchi, che tornavano comodo per legar fascine di sterpi e intrecciar canestri.
buona notte.
Macché gelosia!!! Non sarà successo che, fuochi di Sant’Antonio qui, fuochi di Sant’Antonio là, il marito ha voluto contribuire anche lui, incendiando il podere della moglie? Eh eh 😉
Saluti, paisà.
Luca
stupidamente geloso perchè neppure lui avrà più potuto mangiare frutta gustosa:-)
bello!
un sorriso
veradafne
Proprio così, veradafne! Come tutti i gelosi, anche il nostro torese è stupido. Così non mangerà più il frutto gustoso della moglie, ma neppure la sua frutta gustosa!
GS
come dire: p’ ffà d’spiett alla mogli’ s’ gl’ taglia?
ma forse la signora mostrava aver molta più cura dei frutti del frutteto che di quelli del talamo eheheheheh…..
Certo che ce n’è di gente strana al mondo. Non solo quella capace di incendiare la propria terra (o della moglie che è lo stesso); ma anche di immaginare gente capace di farlo. Che ne so io? Magari è lo stesso spirito di Nerone che incendiò Roma, per godersi lo spettacolo. Come direbbe Iannacci, per vedere di nascosto l’effetto che fa.
Boh…
🙂
Caro amico del commento n. #7. E’ impertinente definire strano chi, secondo te, si permette di immaginare eventi come quelli evocati nel limerick dal Paesanino. La verità va sempre oltre ogni immaginazione sfrenata. Nel repertorio popolare torese c’è chi si è comportato esattamente come il marito geloso che incendia il frutteto della moglie. Ne riparleremo.
Saluti
Giovanni
buona giornata!
per noi senesi è fatto di terrore culturale l’incendio dei campi che avveniva in maniera continuativa durante le “cavallate o cavalcate” fiorentine e gli incessanti periodi di guerra e che letteralmente affamava i nostri avi.
La mala pianta della gelosia non dà mai buoni frutti!
Complimenti per il limerick, Paesanino e tanti cari saluti.