Un'apparizione

Come per incanto, affiorò dall’acqua una donna nuda

Il ragazzo guidò tutto il giorno i muli che si trascinavano dietro la traglia ricolma di foraggio su per l’irta salita della Costa, sotto un sole spietato. Al mattino, aveva aiutato il padre a sistemare con la forca il fieno ancora umido di rugiada in piccoli mucchi. Mentre il padre fissava a terra il lungo palo, intorno al quale avrebbero innalzato la meta, egli li accantonava, a mano a mano, a ridosso della piana. Sotto uno di quei cumuli, sorprese una serpe che infreddolita e lenta tentava di fuggire. La inforcò impietosamente. 

Poi, accostatosi al palo, attese che il padre con la forca cominciasse a porgergli il fieno, che lui adagiava sotto ai suoi piedi, pressandolo con forza. Via via che la meta cresceva, il padre sollevava balle di fieno sempre più piccole, con una forca di legno più lunga. Ormai il lavoro volgeva al termine e il ragazzo, non ancora dodicenne, avvertì lassù in alto la fierezza di aver contribuito alla costruzione di quella sua prima meta di fieno, che avrebbe sfamato le bestie per mesi.

Si sentì felice e rinvigorito dall’impresa, soprattutto quando il padre gli porse alcune canne con cui fissare alla sommità del cono lo strato di creta mista a cama (pula) che avrebbe impedito il passaggio della pioggia. La meta era finita, finita anche la grande fatica per poterla costruire, e finalmente il padre potè gettargli la fune per consentirgli di scendere pian piano, senza farsi male.

Come premio ottenne di poter scendere al Fiumarello e fare il bagno a ridosso della grande morgia. Mentre tentava di nuotare, vide dietro a un folto cespuglio il fiume incresparsi in piccole onde concentriche che lo avvertirono di un’ulteriore presenza: come per incanto, affiorò dall’acqua una donna nuda.

Forse a causa della sua innocenza, quella visione fu turbata da una grande e inesplicabile paura che lo spinse alla fuga. Quando giunse stravolto dal padre e costui gli chiese il motivo di tutta quell’agitazione, il ragazzo riferì di aver visto una sangiovannara completamente nuda al fiume. Il padre replicò: – Ma hai avuto paura di quella donna perché era una sangiovannara o perché era completamente nuda?

Non seppe rispondere.

Il figlio del fornaio

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16 commenti su “Un'apparizione

  1. Gliorti il said:

    povero ragazzo…oltre alla sorpresa di scoprire tutto d’un botto le nudità dell’altra metà del cielo, pure l’amara sospresa di trovarsi al cospetto di una donna forte e volitiva, abituata a tenere testa agli avvinazzati frequentatori di bettole…sempre che il significato di sangiovannara si riferisca al ritratto di donna suffragetta, nu ppoco malafemmena, nel regno borbonico…confesso che è la prima volta che mi trovo al cospetto di tal modo di appellare una donna….potrei avere, per cortesia, il significato molisano di sangiovannara?

  2. figliodifornaio il said:

    Riportandoci all’epoca del racconto, avvenuto quaranta anni fa, bisogna precisare che i contadini di Toro, che avevano i terreni confinanti con quelli della vicino San Giovanni in Galdo, denominati sangiovannari, non intrattenevano nessun tipo di rapporto con “quelli dell’altra sponda del fiume”. Vi era totale chiusura e diffidenza. La mentalità del tempo portava a degli eccessi che attualmente sono del tutto incomprensibili. Mi recavo, da ragazzo, in quel paese per andare a trovare una mia zia. Masnade di ragazzi sangiovannari mi impedivano di entrare in paese lanciandomi pietre. Era necessario che all’uscita dal paese mi accompagnasse la zia per uscirne sano e salvo.

    Per ironia della sorte e per la mentalità più aperta, a partire dagli anni settanta, è avvenuto il “ratto delle sangiovannare”; quasi tutte hanno preso marito a Toro.

    All’epoca noi ragazzi non avevamo nessun ausilio pornografico per indovinare le forme femminili. Io, che di mestiere facevo il chierichetto, votato alla castità perfetta, quella “dolce, inattesa visione” mi turbò molto.

    Era la prima volta che scoprivo l’altra metà del cielo.

  3. anonimo il said:

    Mi sei apparsa in sogno

    completamente nuda,

    fra le mie braccia avide,

    e per un pò

    non sono stato più schiavo

    di solitarie ombre.

    Ho aperto il mio scrigno

    per estrarne la perla rara

    andata in frantumi

    nella morsa forte dell’abbraccio,

    al mio tesoro nascosto.

    V.C.

  4. anonimo il said:

    Mi chiedo perchè la visione di una donna nuda è sempre “dolce visione” , mentre quella dell’uomo nudo è meno dolce o addirittura raccapricciante.

    P.P.

  5. anonimo il said:

    spiegazione al post sopra riportato”…perchè la donna ha forme armoniose, quasi musicali, che evocano affetto e protezione. L’uomo invece incarna (o almeno dovrebbe) la virilità, la forza, e questo traspare anche dal punto di vista fisico…Abigail

  6. Paesanino il said:

    Non mi sembra che la visione del post, per quanto femminea e nuda, sia stata definita “dolce”. Qulla che in teoria e secondo il nostoi interlocutore P.P. sarebbe dovuta essere una “dolce visione” ha instillato nell’animo del protagonista un sentimento di paura che lo ha spinto alla fuga.

    Saluti

  7. figliodifornaio il said:

    Cercherò di spiegare agli Amici e al Paesanino, che gentilmente mi ospita e che ringrazio per la bella miniatura, le ragioni del turbamento di quel dodicenne di quaranta anni fa, fuggito a causa di una donna nuda. Intanto, perchè la donna avrebbe poturo rimproverarlo per l’importuna , indesiderata compagnia.

    Però, nel contempo, la nudità è rifiutata in modo molto netto e vissuta in modo angosciante, credo che allora si è in presenza di situazioni più complesse in cui la sfera sessuale è disturbata da qualcosa. E qui è difficile schematizzare e dire quali sono le cause più frequenti: a questo punto è una questione psicologica, da individuare nel tipo di educazione ricevuta, dalla mancata promiscuità dei sessi in quel tempo, dalla rigidissima disciplina morale, seppur di un semplice chierichetto, che di fronte al pericolo della “tentazione” preferisce la fuga.

    Saluto gli Amici.

  8. Paesanino il said:

    Allego una foto degli anni Sessanta, gentilmente messa a disposizione da ToroWeb. (http://www.toro.molise.it).

    Foto ToroWeb, Anni Sessanta
    La foto è stata scattata sul Colle di Dio, In primo piano c’è un asino, davanti a una meta di fieno. Sullo sfondo il panorama di Toro.

    Saluti

  9. lavelle il said:

    Stamane ho ricevuto il libro che mi sono aggiudicato con il “cappello di Camilleri”. A nome mio e di mia moglie ringrazio Giovanni Mascia, anche per la dedica e tutti voi perchè ci date l’opportunità di leggere tante cose piacevoli e interessanti.

    Ciao Massimo

  10. GiMascia il said:

    Grazie al figlio del fornaio per le belle suggestioni e le preziose informazioni su un mondo oramai molto lontano dal mondo d’oggi.

    Un saluto agli amici tutti, in particolare a Massimo e a sua moglie. Spero che il romanzo di Nicola Iacobacci sia di loro gradimento.

    Giovanni

  11. anonimo il said:

    Caro figlio del fornaio, certo eri un pò strano, è vero chi ci avevano educato in un certo modo e che il nudo spesso era accostato al peccato, ma tu esageravi un pò.

    Anche noi ragazzini di quaranta anni fa cercavamo le nostre esperienze e facevamo le nostre piccole trasgressioni alle rigide regole.

    Di solito di donne nude non se ne vedevano ma spiavamo quelle meno vestite, a volte ricordo che lo facevamo in gruppo. Mi sa tanto che il convento ti stava rovinando l’esistenza. Per fortuna ti sei ravveduto.

    A presto

    Ciao

    Peppe

  12. figliodifornaio il said:

    @Peppe, allora ero certamente inibito per i motivi gà esposti, forse il convento c’entra poco. Poi, crescendo, non solo fisicamente, ho imparato a soffermarmi con dolce attenzione, più che a correre, davanti ad un nudo di donna.

    Però, ho apprezzato delle donne

    più altri aspetti, non solo il loro splendido “scrigno” che ci manda in estasi.

    @ Algonuevo, il seguito non è da inventare, è dura realtà: magari avessi continuato a fuggire, oggi non avrei una famiglia numerosa….ma bella.

    Saluto e ringrazio gli Amici.

  13. artemidoro il said:

    E’ sfuggito a tutti che quella donna nuda era il Serpente….quello che ingiustamente era stato colpito poco prima, l’eterno feminino, la Natura Naturans che nella nudità celebrava la vita e rimproverava la colpa…..

  14. Paesanino il said:

    Artemidoro, è molto suggestiva la tua indicazione. Complimenti e grazie.

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