Toro al tempo dei sogni

Ad Abigail

Era al tempo che a Toro si sognava
e si ballava al suon dell’organetto
era al tempo che a Toro si cantava
giorno e notte e le feste di precetto.

Piazza del Piano. Tutto un pullulare
di uomini in cappello e camiciola,
di donne in manicotto, moccaturo
e uno sfarzo di gonne arancio e viola.
Erano belli e belle
con il cuore alle stelle
e c’era tatarillo
(e c’era mamarella)
che andava per le fiere,
girava per mestiere
e non pensava, non pensava a niente
e si vorrebbe ch’io fossi prudente.

Era al tempo che a Toro si sognava
e si ballava al suon dell’organetto
era al tempo che a Toro si cantava
giorno e notte e le feste di precetto.

Sul lastricato di Coste San Rocco
la polca fino al sorgere del sole
li stuzzicava a sfrenarsi al galoppo
nel vortice di gonne arancio e viola.
Erano belli e belle
con il cuore alle stelle
e c’era tatarillo
e c’era mammarella
lui ci sapeva fare
lei lo lasciava fare
e l’hanno fatto, l’hanno fatto insieme
e si vorrebbe ch’io fossi per bene.

Era al tempo che a Toro si sognava
e si ballava al suon dell’organetto
era al tempo che a Toro si cantava
giorno e notte e le feste di precetto.

Sotto i lampioni di Via del Convento
cantavano stornelli a squarciagola
sotto i lampioni cantavano al vento
stornelli per le gonne arancio e viola.
Erano belli e belle
con il cuore alle stelle
e c’era tatarillo
e c’era mammarella
lui pronto per il fronte,
lei di mio padre incinta
erano allegri, allegri come il fiume
e si vorrebbe ch’io ne fossi immune.

Era al tempo che a Toro si sognava
e si ballava al suon dell’organetto
era al tempo che a Toro si cantava
giorno e notte e le feste di precetto.

 

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13 commenti su “Toro al tempo dei sogni

  1. anonimo il said:

    Che bella…mi è piaciuta tanto! Mi ha regalato delle belle emozioni, perchè mi ha fatto tornare alla mente dei momenti ormai andati che occupano un posto speciale nel mio cuore…Grazie paesanino! 🙂 Abigail

  2. anonimo il said:

    mi rende difficile scrivere in italiano ho studiato solo un anno in italia scusa se faccio degli errori ti ringrazio tanto per mantenermi informata di toro il mio caro paese non sono nata li ma i miei genitori si ed da vero piace tantissimo il paese e anche cio delle famiglie se puoi mandami sempre degli informazioni grazie un saluto affetuoso

    domenica cappabianca…..

  3. Torrisi il said:

    Paesanino,

    ho scoperto che toresi in dialetto si dice torisi (più o meno).

    Che fossimo paesani?

    Luca Torrisi

  4. Paesanino il said:

    Beh, mi sembra fantasioso ipotizzare che Torrisi possa derivare da “torisi”, ossia toresi (anche perché a Toro i toresi si dicono “turisci”). Però, non si sa mai.

    Ma tu, intanto, di dove sei?

  5. anonimo il said:

    Ciao paesanino,

    complimenti per le belle poesie e gli stornelli toresi che ci regali!!!

    Devo ammettere che un pò di curiosità intorno al tuo personaggio l’hai

    creata..Ma chi sei tu veramente????

    Io sto cercando di farmi un’ idea,

    anche grazie agli “indizi inconsci”

    che semini…tramite le tue poesie,

    e chissà che io non riesca a svelare l’arcano ;)…

    (Just kidding)

    Anyway, ti auguro di trovare sempre una “musa” ispiratrice, che sia

    essa una persona o un evento o un ricordo o una speranza!!!!

    Keep on

    doing the good work!!!

    Hugssss

    Cinzia

  6. vera.stazioncina il said:

    O.T:..ma Abigail..dove ti saluto e ti ringrazio?..non trovo il tuo blog…

    un sorriso

    veradafne

  7. Paesanino il said:

    Ringrazio di cuore Cinzia e Carmela.

    E a veradafne che chiede cosa si faccia ora a Toro, rispondo informandola che sto approntando dei versi, intitolati “Ripenso a voi”, ispirati proprio alla sua domanda.

    Saluti a tutti

    Paesanino

  8. anonimo il said:

    SIAMO NATI SOLO SETTE ANNI DOPO LA GUERRA

    PERCIO’ SIAMO SICURAMENTE DELLA CLASSE DI FERRO

    SIAMO DEL “52 FATIDICO E PROLIFICO ANNO

    QUANDO ELISABETTA DIVENTO’ REGINA, COME TUTTI SANNO

    “AVEM VIST ‘ TANTA COSE GOPPA’ A STA TERR”

    I CIUCC’ CH’ RATE , I ROBOT E I COMPUTER”

    S’ANDAVA ANCORA AL FIUME A LAVARE I PANNI

    E MOLTI EMIGRAVANO ALL’ESTERO PER PARECHI ANNI

    LA LAVATRICE ALLORA SI CHIAMAVA “STRUULATORE”

    CHE AVEVA PERO’ IL PREGIO DI NON FAR “RUMOR”

    MOLTI POSSEDEVANO L’UTILITARIA CHIAMATA ” U’ CIUCCIO”

    CHE AVEVA SOLO UN DIFETTO , SI MENAVA A “MUCCICH”

    A SCUOLA S’ USAVA ANCORA LA BACCHETTA

    E LE FEMMINUCCE FACEVANO ANCORA A “CAVEZETTA”

    ALL’INTERVALLO I MAESTRI CI MANDAVANO AL GROTTONE

    PER SBOTTONARCI AL VENTO I PANTALONI

    PERCHE’ DI GABINETTI A SCUOLA NON SE NE PARLAVA

    E QUINDI BISOGNAVA ARRANGIARSI QUANDO SI PISCIAVA

    DOPO NOI MASCHIETTI ANDAVANO LE FEMMINUCCE

    CHE PER LA VERGOGNA LA FACEVANO COME LE CRAPUCCE

    MA NEL “60 ARRIVO’ L’ACQUEDOTTO E LA FOGNATURA

    E FINALMENTE NON SI SUBIVANO PIU’ IN TESTA I “CACATURE”

    CHE DALLE FINESTRE TUTTI BUTTAVANO COL “PISCIATURO”

    UNICO NOBILE STRUMEMTO DI QUELLA SOLIDA CULTURA

    CHE CI VEDEVA QUASI TUTTI ANCORA CONTADINI

    PERO’ FELICI DI VIVERE TRA I CAMPI FELICI BAMBINI

    CHE AVEVANO COME UNICO SVAGO LA CHIESA E L’ORATORIO

    PER GIOCARE CON LA COTTA DIETRO IL PRETE E L’OSTENSORIO

    POCA MERCE ERA ESPOSTA “DA ZI’ GIUANN’ ANTONIO “GOPPA U’ BANCONE”

    COMPRESO NU’ POCO DI “TUZZALA BANCONE”

    MA NEL “70 INCOMINCIO’ANCHE PER NOI IL CONSUMISMO

    PER CHI ANCORA NON CREDEVA AI MITI DEL COMUNISMO

    NOI PICCOLI , I PRIMI SPOGLIARELLI LI ABBIAMO SPIATI

    SOTTO L’ORCHESTRA DIETRO LE TAVOLE “SPICCICATE”

    E RICORDO PAULUCCIO FAR CENTRO ( CON LA CANNA) SOTTO UNA SOTTANA

    D’UNA PROVOCANTE E FORMOSA CANTANTE NAPOLETANA

    IMPOSSIBILE ERA ALLORA INNAMORARSI DELLA COMPAGNA DI BANCO

    CA’ SUBITO SCATTAVANO I MALALINGUE E I “CRITICANT”

    E QUANDO “ZI FACEVA CHECCH VEGLION”

    PRIMA ‘ZA AVEVA ‘MITA’ A MAMMA E PU’ A’ GUAGLIONA”

    PERCIO’ ARRIVAVAMO A’ U’ MATRIMONIO TUTTI “VIRGINILL”

    SENZA SAPE’ DOVE ZA’ AVEVA INFILA’ U’ “MAZZAMARILL”

    I “FEMMEN” NON ERANO STATE DEL TUTTO INFORMATE

    CHE’ DA MOGLI NON ERA GIUSTO FAR “L’IMMACOLATE”

    PERCHE’ CREDEVANO CHE BASTAVA SOLO TOCCAR IL PISELLINO

    PER DOVER RIMANERE INCINTE E CRESCER TANTI BAMBINI

    ERAVAMO TANTO SEMPLICI, INGENUI E IMBRANATI

    DA NON SAPER DIRE UNA PAROLA TRA INNAMMORATI

    PERO’ ERAVAMO CARICHI DI TANTA PASSIONE

    CA SUBITO CI SBOTTONAVAMO ” U CAVAZONE”

    PERO’ POI MI SON ALQUANTO EMANCIPATO

    PERCHE’ AL MURAGLIONE PER PRIMO HO INIZIATO

    A STAR STRETTO AL CORPO DELLA RAGAZZA

    DA FAR ARRIVAR LE CRITICHE FINO IN PIAZZA

    AI NOSTRI TEMPI I TORESI ERANO ANCORA TANTO ALTRUISTI

    MANNEGGIA ! CI MANCAVA SOLO LA POLITICA E GLI AFFARISTI

    OR CHE E’ PASSATO MEZZO SECOLO DI VITA

    E TANTI ANNI SON PASSATI TUTTI SPEDITI

    SPERIAMO DI INCONTRACI TUTTI AL CENTENARIO

    E FREGARCENE DELLO SPIETATO CALENDARIO

    SE NON TUTTI SAREMO ALLORA VEGETI E TUTTI PRESENTI

    VUOL DIRE CHE “ALTROVE” SARANNO A FESTEGGIARE GLI ASSENTI

  9. Paesanino il said:

    Grazie del simpatico contributo. Ripeto le domande poste in calce all’altro post.

    Di che si tratta? Perché scritto a carattere di scatola? E perché lasciato sotto due post diversi?

    Ancora grazie e saluti.

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