Il cappello di Leonardo

Leonardo, un falegname torese dal testone enorme


Leonardo, un contadino e falegname torese dal testone importante, è il protagonista di un aneddoto che da sempre si racconta in paese. Aneddoto noto, come dicevo, ma mai e poi mai avrei immaginato di vederlo addirittura pubblicato in un libro di un grande scrittore italiano. Lo trascrivo qui, invitando gli amici a dare un nome al grande scrittore in parola, e annotarlo nei commenti nell’arco della settimana che si apre.
Al vincitore andrà un romanzo di Nicola Iacobacci,
L’albero dei briganti
, Graffiti, Campobasso 2002.
(Giovanni Mascia)

***


E dove la trova una testa per questo cappello? Si usa dire quando nel corso di una trattativa le parti raggiungono una posizione di stallo, dalla quale è difficile andare avanti.

Nella novella intitolata La berretta di Padova, Pirandello scrive di un venditore di cappelli chiamato Cirlinciò che, dice sempre Pirandello, è il nome di un uccello sciocco. A me non risulta né riesco a capire come un uccello possa essere più sciocco di un altro. Il personaggio però non è di pura fantasia: al mio paese i Cirlinciò hanno da sempre esercitato il mestiere di venditori di cappelli, coppole e berretti. Quello che ho conosciuto io certamente sciocco non era, anzi era uomo di battuta pronta ed efficace, sempre ironico, capace di trasformare la vendita di una coppola in quello che oggi si direbbe uno show, se il cliente minimamente prestava il fianco.

I tre o quattro amici che gli erano fedeli usavano trascorrere le ore libere nel suo negozio. Si accomodavano in un angolo dove c’era una sorta di salottino, si facevano servire bibite e caffè dal bar vicino e si apprestavano a godersi l’immancabile spasso.

Un giorno in negozio entrò un contadino che già dal saluto si capì che veniva da un paese dell’entroterra per la cadenza del parlare, e subito si configurò come vittima designata. Domandò un cappello. E a quella richiesta tutti si impressionarono, l’uomo aveva una testa enorme, non era umanamente ipotizzabile che un fabbricante avesse potuto immaginare una misura tanto spropositata. Invece Cirlinciò, che era andato nel retrobottega, tornò con un cappello che al contadino calzava perfettamente.

– Quanto viene?, domandò il cliente.
Cirlinciò sparò una cifra esorbitante. Il contadino senza dire parola, posò il cappello sul bancone e fece per uscire.
– E dove lo trovate un cappello per questa testa?, lo fermò Cirlinciò con un sorriso di scherno.
Il contadino si arrestò, si voltò.
– E dove la trovate una testa per questo cappello?

Il cappello gli venne venduto a un prezzo ragionevole.

 

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39 commenti su “Il cappello di Leonardo

  1. anonimo il said:

    Non ho mai vinto niente.

    Non vincerò nemmeno ora.

    Ci provo e dico Francesco Jovine.

    L’Altropoeta

  2. Torrisi il said:

    L’altropoeta mi ha anticipato.

    Avrei detto anch’io Francesco Jovine.

    Saluti paesani al paesano e ai suoi amici

    Luca

  3. monicaira il said:

    Per l’autore fammi pensare un attimo, ma è l’aneddoto che mi lascia molto perplessa, perché vedi, anni fa, ormai è morto, un mio concittadino era noto ai più proprio per questo fatto, cioè si era recato non sapevo esattamente dove a comprare un cappello ed il colloquio con il commerciante era stato esattamente quello che tu hai riportato, ed in verità aveva una circonferenza cranica davvero ragguardevole. Che si tratti di una coincidenza, essendo le parole perfettamente identiche, mi sembra molto difficile…non è che si tratta proprio del medesimo episodio? Anche la circostanza che il tizio parlasse un dialetto non familiare e venisse dall’entroterra è possibile perché a due passi da me c’è la montagna dei “Tre confini” (Lazio, Abruzzo e Molise) e la mia Valle si trova proprio alle sue pendici nel versante laziale. Per onorare la sua memoria mi piace ricordare che tutti lo chiamavano “Pascalon'”.

  4. BibliotecadeBabel il said:

    Anche a me sembra che si tratti di Camilleri, che oltre tutto ha sempre esaltato la propria “coincidenza” con Pirandello per tutta una serie di piccoli aneddoti e personaggi.

    [L’importante, per me, è partecipare, almeno stavolta].

    Un saluto affettuoso, caro Paesanino.

  5. bucciadimela il said:

    Anch’io dico Camilleri, non perché abbia riconosciuto lo stile (di suo, ho letto solo Il re di Girgenti) ma perché mi pare di sapere che ha una grandissima ammirazione per il suo conterraneo Pirandello.

  6. anonimo il said:

    Caro Giovanni,

    anche se risaputa, la storia di

    Leonardo e’ come le battute di Toto’ delle quali uno non si sente mai stanco di risentire. Ringraziami

    anche il Paesanino di cui non ho ancora la minima idea di chi fosse. Cari saluti a casa e a presto,

    Franco

  7. BibliotecadeBabel il said:

    Ops, confermo (mi conferma mio marito, camilleresco di vecchia data): Il gioco della mosca 🙂

  8. Paesanino il said:

    Premetto che non so la soluzione, appannaggio di Giovanni Mascia che ha proposto l’indovinello; ma sono sorpreso dal fatto che tranne uno sparuto Francesco Jovine, un gran numero di amici si sia buttato a capofitto su Camilleri…

    Una cantonata collettiva? Boh

    A presto

  9. GentileMa il said:

    Forse il Paesano ha ragione e Camilleri può essere troppo scontato. Si tratta, invece, di Sciascia?

  10. GiMascia il said:

    Non immaginavo che gli amici puntassero in maniera così decisa sulla pista siciliana e su Camilleri in particolare, come se la citazione di Pirandello non potesse avere nessuna altra spiegazione.

    Per il momento mi limito a rilevare questo.

    A presto

    Giovanni

  11. poetando il said:

    caro Paesanino ti ringrazio per l’invito. Sinceramente non so proprio chi possa essere.

    Forse è davvero Pirandello ?

  12. Paesanino il said:

    Sono contento che gli amici toresi Lino 72, Franco e L’altropoeta abbiano aderito all’invito a risolvere l’enigma.

    Grazie

  13. bartolomeoviana il said:

    ciao Paesanino, grazie dell’invito,

    mi accodo anch’io al gruppo che indica Camilleri, in particolare “Il gioco della mosca”… e anche questa volta non per meriti personali ma tecnologici 🙂

  14. anonimo il said:

    Caro Giovanni, caro Paesanino,

    non partecipo al quiz, perché non sono esperto. Mi piace precisare che anch’io la storia di Leonardo l’ho sentita raccontare da sempre a Toro, anche se non ho avuto il piacere di conoscere il protagonista.

    ASSI

  15. Anchise1 il said:

    Dovrebbe trattarsi di Umberto Eco.

    Mi ha incuriosito molto la similitudine del racconto citato dall’ amica Monicaira.

    Saluto gli Amici.

  16. duca1degli1abruzzi il said:

    Bella come storia…un furbacchione che viene annullato da una forza uguale e contraria. L’autore…non saprei cosa pensare..provo con Silone.Un saluto Paesanino. Duca.

  17. PortamiVia il said:

    Eh no! Se fosse davvero Pirandello avrei vinto io perchè… ho dato questa soluzione al quiz dell’altra volta!

    Varrebbe, vero?!?!?

    Per adesso non so davvero dove sbattere il capo, non so… mi limito a leggere tutti i commenti ed a partecipare con la mia curiosità.

    Anna 🙂

  18. GiMascia il said:

    Molto simpatica, cara Anna, la tua rivendicazione di primogenitura sul nome di Pirandello.

    Buona giornata a te e agli amici

  19. anonimo il said:

    Saluto i miei carissimi amici e ringrazio loro dell’invito.

    Non ho idea chi sia lo scrittore ma penso che un aneddoto cosi’ possa essere stato scritto da Luciano De Crescenzo ed ambientato a Napoli.

    Non so’ ….. ci ho provato.

    Grazie

    Ciao a tutti

    Peppe

  20. AbigailGilmore il said:

    nessuna idea paesanino…non è un buon periodo per riflettere!!!!

    un abbraccio e alla prox!

  21. PortamiVia il said:

    … Non ho mica capito quando si saprà la soluzione del quizzer!!

    Ditecelo, please!

    Buonanotte.

    Anna 🙂

  22. Paesanino il said:

    Cara Anna,

    mi sembra che Giovanni Mascia nel proporre il quiz abbia invitato “gli amici a dare un nome al grande scrittore in parola, e annotarlo nei commenti nell’arco della settimana”. Ciò per dare agio a tutti di partecipare. Un po’ di pazienza quindi e sapremo la soluzione.

    Ciao

  23. anonimo il said:

    caro giovanni, leggo ora il tutto e sono curiosissima di sapere…ma non ho nessuna idea!

  24. anonimo il said:

    Ho letto in ritardo l’invito di Giovanni,lo ringrazio e provo anch’io a partecipare; sono un’appasionata lettrice di A.Camilleri e sperando di non fare una gaffe,credo di aver letto anch’io l’aneddoto in questione nel”il gioco della mosca”.un saluto a tutti e i miei complimenti a Giovanni Mascia.Con stima.AngelaG.Parziale

  25. Paesanino il said:

    Sì, AngelaGParziale. Hai visto giusto. Invito anche te a leggere “Il Cappello di Camilleri” (lo trovi nell’indice, nella colonna di sinistra del blog, basta cliccarci sopra). E’ un articolo di commento che Giovanni Mascia dedica alla circostanza che un aneddoto nostro, di Toro, sia riportato pari pari in un libro del grande scrittore siciliano. Con altre considerazioni.

    Saluti.

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