Ciomme: – Buongiorno, mast'Antò!

- Buongiorno, mast'Antò!


Piazza del Piano, “arengo ciarliero dei sogni”, come ebbe a definirla Emilio Spensieri, era il regno incontrastato di Ciomme II. Vi si tratteneva volentieri, mattina e sera, a dispensare buonumore agli astanti e incazzature alle vittime dei suoi scherzi. A cominciare dai forestieri. Come quel commerciante in cerca di pelli d’agnello, che fu indirizzato presso il più incallito ubriacone del paese, per l’appunto gran collezioniste di sbronze, in dialetto pelli. O come il napoletano, che chiese dell’ingegner Zaccherini, titolare dell’impresa costruttrice della fondovalle del Tappino, e si vide indicare un poveraccio, assai male in arnese, che scendeva allora allora da via del Convento.
-Mannaggia a marosca! – fu il commento dell’uomo. – M’aspettavo nu galantommo e m’aritrovo nu muort’e famme!

All’alba di quel giorno, in piazza c’era solo mastro Antonio, un valente muratore, che passeggiava nervosamente in attesa degli aiutanti. Ciomme gli rivolse un cordiale saluto e prese a passeggiare per proprio conto, su e giù per la minuscolo piazza. Quando lo incrociò di nuovo, Ciomme non si lasciò sfuggire l’occasione e, alzando la mano, ripetè il saluto con gran piacere:
– Buongiorno, mast’Antò.

Così in appresso, ad ogni nuovo incontro, finché spazientito il muratore sbottò:
– E buongiorno e buongiorno! Si può sapere che cazzo significano tutti questi buongiorno, stamattina?
– Significa che sono educato e ti saluto quando t’incontro, – replicò l’imperturbabile Ciomme. – Non posso salutarti?

E prima che l’altro riuscisse a farfugliare alcunché, si concesse un ultimo enfatico
– Buongiorno, mast’Antò.

Poi, tutto gongolante, prese la via dei campi.

Giovanni Mascia

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20 commenti su “Ciomme: – Buongiorno, mast'Antò!

  1. anonimo il said:

    Mentre leggevo il tuo racconto,

    sono scoppiata in una sonora risata, nonostante l’ora!

    Bei tempi, quelli in cui, un semplice saluto poteva trasformarsi, ad opera di personaggi del calibro di Ciomme II, in una esilarante macchietta!

    I miei complimenti, Giovanni Mascia.

    Cari saluti

    Incanto lirico

  2. anonimo il said:

    ciao caro paesanino un gran saluti a tuti toresi dal venezuela

    jose luis serpone

    pronto te escribere

  3. MIKROKOSMOS il said:

    … mi hai fatto ricordare una situazione… molte situazioni, ahimè… una fra tante… mia madre soffre per i postumi di una malattia cerebrale ed è ricoverata da molto tempo in una struttura in quanto non è più autosufficiente… tra l’altro, non possiede più la memoria a breve termine… mia madre ha l’abitudine di salutare tutti quelli che vede e che incrociamo quando l’aiuto a camminare (ovviamente può accadere che una stessa persona venga salutata più e più volte)… un giorno venne ripresa in modo aspro da un’operatrice socio-sanitaria, probabilmente infastidita da questo comportamento… alla suddetta diedi la stessa risposta utilizzata da Ciomme… saluti, baciotti, felice giornata e splendida fine settimana…

  4. Paesanino il said:

    Sì, Mikrokosmos,

    credo che hai centrato benissimo un aspetto del racconto di Mascia.

    Piazza del Piano può anche essere paragonato a una sorta di cortile in cui i collegiali, i carcerati, gli ammalati, i condomini (insomma la categoria che si vuole) passeggiano su e giù da soli, a coppie, a schiera, e ovviamente, ci si incrocia una miriade di volte.

    Ricambio il buon fine settimana, con un bacio affettuoso alla mamma…

  5. AbigailGilmore il said:

    Di Ciommi a Toro ce ne sono tanti…e non bisogna ricorrere solo al passato per trovarne!:)))

    Bene Giovanni, aspettiamo altri racconti!!!

    Un abbraccio, Abigail

  6. vera.stazioncina il said:

    Buongiorno, mastro Paesanino! Buongiorno! Buongiorno!…ancora buongiorno!

    così hai la scorta fino a lunedì:-)

    un sorriso

    veradafne

  7. vera.stazioncina il said:

    commovente la testimonianza di Mikrokosmos, un buongiorno speciale alla sua mamma:-)

    un sorriso

    veradafne

  8. firefox2000 il said:

    Si, grande… un saluto alla mamma anche da parte mia mikrokosmos.

    Anche a me è capitata una esperienza simile a Ciomme II.

    In caserma durante il servizio di leva. Ero nel corridoio di Comando dove si trovava l’ufficio del Colonnello. Che passava e spassava più volte ovviamente. Ad ogni suo passaggio mi alzavo e salutavo come si conviene militgarmente ad un superiore, accompagnando allo scatto del mio braccio nel portare la mano davanti la tesa del cappello anche un sonoro “Buongiorno signor colonnello!”. Lui, noncurante come sempre accade in questi casi, e con la sua strafottenza, rispondeva ai miei saluti solo perchè doveva farlo. Fino a quando (dopo credo una ventina di volte) si gira verso di me e mi urla “Non è mica detto che deve salutarmi ogni volta che passo di qui!” Ed io, tutto calmo gli rispondo “Mi creda signor colonnello, è solo per dovere impostomi dal suo grado e mio grado che rinnovo l’esercizio al mio braccio!”

    Ff

  9. GiMascia il said:

    Mi fa piacere che l’aneddoto da me narrato abbia superato l’ambito squisitamente paesano, dove pure è stato accolto con simpatia (grazie a Incanto lirico e ad Abigail). Gli interventi di Mikrokosmos e di Ff gli hanno ritagliato una collocazione più gratificante.

    Grazie e saluti al Paesanino e a tutti voi

    Giovanni

  10. vera.stazioncina il said:

    Buongiorno anche a te ..Giovanni, mi ero scordata di salutarti prima, ho salutato solo il paesanino, grave svista dato che il post è tuo! Buongiorno, o meglio, buonanotte, data l’ora!:-)

    un sorriso

    veradafne

  11. anonimo il said:

    Mi sbaglio, caro Giovanni, o il mast’Antò del tuo racconto aveva un altro nome?

    GS

  12. anonimo il said:

    Grande… Giovanni

    il modo in cui racconti rende vivi ed animati i due personaggi. Sto assistendo a questa scena seduto sul muretto sotto il campanile, mentre il paese si risveglia e centinaia di rondini ci spiano dai fili della corrente.

    E’ una fresca mattina primaverile di tanti anni fa.

    Un caro saluto

    Peppe Parziale

  13. Hyeronimus il said:

    Come al solito un post gratificante,

    bravamente condito dai commenti degli amici/che, in primis da quello a metà spassoso/dolente di mikrocosmos.

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