'A Chiane u Meljne

Non ho potuto salvare né buoi né galline



Sentive ‘a scéme pa Chiane u Meljne:
n’zo’ salvate né vúve e né galljne;
l’aviva lassà chijne
u becchire du vjne,
pe ssalva’ ‘a pèlle pa Chiane u Meljne.

LA PIANA DEL MULINO. Sentii (arrivare) l’ondata di piena per la Piana del Mulino: / non ho potuto salvare né buoi né galline; / fui costretto a lasciarlo pieno / il (quel) bicchiere di vino, / per salvare la pelle (per mettermi in salvo) per la Piana del Mulino.

Il limerick si ispira a un’alluvione che si verificò a Toro circa quarant’anni fa, molto probabilmente proprio la sera della festa di San Mercurio quando, in seguito ad un violento temporale, arrivò un’improvvisa ondata di piena, che travolse ed allagò la Piana del Mulino, una contrada dell’agro torese situata vicino al vecchio ponte. Una masseria fu invasa dall’acqua e, per non annegare, i suoi proprietari furono costretti a salire tutti sul tetto. Si racconta che le loro grida disperate, imploranti aiuto, arrivarono fino al paese.

(Musa pensosa)

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17 commenti su “'A Chiane u Meljne

  1. Algonuevo il said:

    Grazie alla musa pensosa!

    certo che pero’ pensavo, io, certo che ne succedono di cose a Toro!!! inesauribili!!

    abbraccio

    Algo

  2. GiMascia il said:

    Un episodio che ricordo benissimo: il rumore della scéma che aveva allagato la piana e in qualche punto anche la strada si sentiva da Toro.

    Saluti

    Giovanni

  3. Anchise1 il said:

    Ricordo anch’io quell’eccezionale piena, che invase l’area del vecchio ponte e fece temere moltissimo i riccesi che vi abitavano. Incuriosito, mi incamminai per poter osservare da vicino quel disastro, ma il vecchio, saggio, Zio Gioavannatonio Iacobucci mi apostrofò :” Uagliò, do va’: t’ze porta a scema, risalime a’ Vicenne subite”.

  4. musapensosa il said:

    Sono proprio felice di poter leggere, ancora una volta, un mio limerick sul tuo blog, Paesanino!

    La miniatura questa volta è davvero impeccabile, perchè inesauribile è la capacità che hai di individuare ogni volta quella giusta.

    Grazie anche a te, Algonuevo, per il tuo simpatico intervento!

    Un caro saluto agli amici e a te, Paesanino.

  5. lucavirgili il said:

    fatti standard delle nostre campagne fino a pochi anni fa, se ci si pensa bene e non è detto che siano finiti

  6. PortamiVia il said:

    Guarda, mi fai tornare alla mente il momento di panico vissuto stamane: lampi, tuoni e pioggia torrenziale!! Ho paura dei lampi e si infrangevano vicinissimi!!

    Quello di cui parli è terribile, non oso immaginare cosa si provi in simili situazioni…

    Un abbraccio!

    Anna

  7. anonimo il said:

    Ciao Musa pensosa, bello il tuo limerick, e soprattutto sono contenta che sia arrivato un nuovo post! un abbraccio a tutti!Abigail

  8. GiMascia il said:

    Caro Paesanino,

    visti senza riscontri i miei tentativi di contattarti via mail, mi costringi a ringraziarti pubblicamente per l’antico testo di Ernesto De Martino che m’hai voluto mandare in regalo. Mi hai sorpreso e commosso. Soprattutto perché non mi permetti di contraccambiare. Sai bene, però, che il regalo più grosso che puoi fare a me e agli amici è quello di mantenere in vita questo tuo (e nostro) blog.

    Grazie ancora, e resto in fiduciosa attesa

    Giovanni

  9. anonimo il said:

    in pochi essenziali versi è presente il dramma di un paese…e di molte vite.

    complimenti!

    un sorriso

    veradafne

  10. artemidoro il said:

    delle serie sulle cose belle….

    quel che conta è…salvar la pelle….

    e oggi per la finanziaria delle emozioni….

    quel che conta è salvare i ……..

  11. musapensosa il said:

    Auguro una buona settimana a tutti gli amici.

    Un grazie di cuore e a presto.

I commenti sono chiusi.